C’è l’Atalanta, il Bologna riparte da Destro
Donadoni: «Dobbiamo copiare la mentalità dell’Atalanta. Saputo in tribuna? Non penso al futuro»
Al Dall’Ara arriva l’Atalanta, ormai nemmeno più una sorpresa. Donadoni rilancia Destro. In tribuna anche il chairman Saputo.
«L’Atalanta di questi anni dà fastidio a tanti, non solo a noi». Così alla vigilia Roberto Donadoni ha commentato la striscia di quattro sconfitte consecutive contro gli orobici che oggi il Bologna cercherà di interrompere: i rossoblù cercano riscatto dopo il ko nel derby di Ferrara e per quanto il tecnico continui a parlare nel complesso di “buona prestazione” servirà una squadra molto diversa. Ci sarà Palacio — solo per la panchina, salvo sorprese — mentre permane il dubbio tra 4-3-3 e 3-5-2 per sfidare l’Atalanta priva del leader difensivo Caldara. Donadoni ne fa soprattutto una questione di atteggiamento, più che di tattica: «Al di là del modulo, se sei più preoccupato di difenderti e ti abbassi vai in difficoltà. Ci saranno momenti in cui ripartire, non sono invulnerabili e limiti ne hanno anche loro: dovremo essere bravi ad evidenziarli. Senza dubbio veemenza e impatto fisico saranno fondamentali».
Il tecnico tratta l’Atalanta con il rispetto che si deve a una big, status che si è conquistata nell’ultimo anno e mezzo. Un modello vero e proprio per questo Bologna parecchio lontano dai bergamaschi nel percorso progettuale, ma a cui Donadoni concede attenuanti: «Non mi pare che l’Atalanta sia arrivata dov’è in 2-3 anni, ma lavorando in modo prolungato. Chiaro che se ci metti poco tempo è meglio, ma la storia di tutte le squadre italiane di fascia media dice che serve tempo per costruire». Costruzione complicata, quella rossoblù, vedendo anche cosa ha fatto ieri la Primavera di Troise sconfitta 2-1 in casa dalla Sampdoria in un match chiave per le speranze di salvezza sotto gli tutto lo stato maggiore del Bologna, in testa Joey Saputo. Il chairman oggi sarà in tribuna e Donadoni ha dribblato i discorsi sul futuro: «Stiamo pensando al presente, non al futuro. Lavoriamo fino alla fine della stagione, poi faremo tutti i ragionamenti».
Quella di oggi è la seconda partita di un ciclo contro squadre che hanno motivazioni di classifica, in chiave Europa o salvezza. Il Bologna dovrà essere bravo a non fallire nuovamente l’approccio: «Ben vengano le squadre motivate così se non sei bravo a cercare motivazioni dentro di te, te le dà l’avversario. Hanno tutte obiettivi da raggiungere, noi vogliamo conquistare punti e toglierli a queste squadre: l’Atalanta ad esempio ha acquisito negli ultimi anni una mentalità di un certo tipo, è un obiettivo che dobbiamo raggiungere anche noi». Chi deve riscattarsi oggi è anche Mattia Destro, dopo il gol divorato al 92’ sul campo della Spal. Ma stavolta l’allenatore regala una mezza pacca sulla spalla al suo attaccante: «Ha avuto una grande chance e non l’ha trasformata, ma finisce lì. Mattia ha vissuto tante di queste situazioni, magari sarà importante avere la bravura per farsi trovare lì non solo una volta ma quattro o cinque per aumentare le percentuali di trasformazione».
Il tecnico Ben vengano gli avversari motivati, ci costringono a tenere alta l’attenzione L’Atalanta ha ottenuto risultati e raccoglie i frutti di un lavoro che è iniziato tempo fa Se i traguardi si tagliano in fretta, tanto meglio