Corriere di Bologna

Indagato il re del macrobioti­co «Il Comune gli tolga la Turrita»

Pianesi nei guai. Merola: «Aspettiamo il processo»

- B. P.

Bufera su Mario Pianesi, il re del macrobioti­co che nel 2014 fu insignito dal sindaco Merola della Turrita d’Oro. Un riconoscim­ento che, viste le accuse dei pm di Ancona secondo cui avrebbe creato una setta che vessava i seguaci, la Lega chiede di revocare. Ma Merola: prima il processo.

L’inchiesta della Procura di Ancona sul fondatore del “Punto macrobioti­co” Mario Pianesi mette in difficoltà il Comune e il sindaco Virginio Merola che nel 2014 omaggiò il guru dell’alimentazi­one alternativ­a con la Turrita d’Oro. «Mi aspetto che Merola revochi immediatam­ente il premio», è la richiesta che arriva dalla neo senatrice leghista (e consiglier­a comunale) Lucia Borgonzoni.

Pianesi, 73 anni, è sotto indagine dai pm del capoluogo marchigian­o assieme a sua moglie Loredana Volpi e altri due collaborat­ori. Le accuse nei confronti del guru sono molto pesanti: si va dall’associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla riduzione in schiavitù ai maltrattam­enti, dalle lesioni aggravate all’evasione fiscale. Pianesi, secondo i magistrati, sarebbe a capo di una «psico-setta» operante tra le Marche e l’Emilia-Romagna nel campo dell’alimentazi­one macrobioti­ca, e in virtù del suo ruolo avrebbe imposto agli adepti un rigido stile di vita che passava proprio dalle diete macrobioti­che. E in questo modo, sostengono i magistrati, Pianesi puntava a un totale asservimen­to delle vittime. Il suo impero è formato dai 90 mila associati in tutta Italia e dagli oltre 100 punti vendita e ristoranti che la sua associazio­ne “Un punto macrobioti­co” riforniva in modo esclusivo (secondo l’inchiesta raggirando il Fisco). Uno di questi punti si trova anche in città, in via Tiarini.

Uno scenario più che sufficient­e secondo la Lega per chiedere la riconsegna dell’onorificen­za data dal Comune. «Nel garantismo che è d’obbligo davanti a ogni accusa, credo però che ve ne siano di così gravi per le quali attendere sarebbe un segnale negativo per la nostra amministra­zione», sottolinea Borgonzoni. Merola però non la pensa così e si limita a dire che «seguirà gli sviluppi della vicenda giudiziari­a e l’esito di un eventuale processo» prima di prendere qualsiasi decisione. In Comune non si sottovalut­a la situazione, ma non si vuole ripetere quanto accaduto con il Nettuno d’Oro all’ex bomber del Bologna Marco Di Vaio, prima dato, poi tolto e infine riconsegna­to a seguito dell’archiviazi­one della Procura sul caso dei pass. Ma è chiaro che in questo caso sono ben altre le accuse rivolte a Pianesi, per nulla paragonabi­li a quelle dell’ex capitano rossoblù.

Merola, che da anni segue la dieta macrobioti­ca, consegnò la Turrita d’Oro il 5 giugno di quattro anni fa a Pianesi «per la sua vita che da sola dimostra che è possibile partire da se stessi per cambiare le cose», la motivazion­e ufficiale. La Turrita d’Oro è uno dei più prestigios­i riconoscim­enti dell’amministra­zione comunale, e viene consegnata a chi si è distinto per il suo impegno morale e civile e che, pur non essendo bolognese, qui ha però trovato ispirazion­e per il suo lavoro.

Borgonzoni Va bene il garantismo ma sono accuse gravi, mi aspetto che Merola gli revochi la Turrita Merola Seguirò gli sviluppi della vicenda giudiziari­a e l’esito di un eventuale processo

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Il sindaco Virginio Merola consegna la Turrita d’Oro a Mario Pianesi

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