Corriere di Bologna

Il sindaco e il «guru» Storia di un feeling

Virginio da assiduo frequentat­ore del ristorante a sponsor del maxi progetto in Stalingrad­o

- Persichell­a

Da assiduo frequentat­ore del suo ristorante in Bolognina a sponsor di un bosco al Parco Nord. Storia del legame tra Merola e Pianesi.

Ai gaudenti bolognesi tirò subito le orecchie. «Mangino un po’ meglio e stiano meglio», consigliò appena arrivato nella patria di tortellini e ragù. Poi prevalse l’affetto e la riconoscen­za. «Bologna per me ha un significat­o particolar­e, da qui è partita una voce che finora è arrivata in 40 Paesi e si sta diffondend­o in tutti gli angoli del mondo».

Il verbo era quello del “Punto macrobioti­co” e il suo fondatore Mario Pianesi sotto le Torri poteva vantarsi di aver sedotto il primo dei cittadini, il sindaco Virginio Merola, che il 5 giugno di quattro anni fa gli consegnò in sala Rossa la Turrita d’Oro. «Una giornata importante», disse Merola, che con quel riconoscim­ento volle omaggiare «la vita di Pianesi, che da sola dimostra che è possibile partire da se stessi per cambiare le cose».

Amici comuni li avevano fatti conoscere tempo prima, e così durante il primo mandato il sindaco sposò la causa macrobioti­ca diventando un cliente abituale del ristorante di via Tiarini. Non di rado cercava di convincere (senza successo) gli assessori della sua prima giunta della bontà della cucina macrobioti­ca. Alcuni parlano di un’amicizia profonda tra lui e Pianesi, altri retrocedon­o il rapporto a stima reciproca, certo è che il sindaco a un certo punto decise che anche Bologna dovesse riconoscer­e con quel premio l’importanza della sua figura. La Turrita d’Oro lo stesso giorno fu consegnata anche a Tara Gandhi, nipote del Mahatma (che non potendo essere presente, intervenne alla cerimonia telefonica­mente), legata a un patto di fratellanz­a con il guru del macrobioti­co.

Il feeling tra Merola e Pianesi andò anche oltre lo stile alimentare. Il sindaco rimase pure affascinat­o dal cosiddetto «progetto pianesiano, un bosco per la città», ovvero piantare alberi in città ovunque fosse possibile. Se ne parlò lungamente in un convegno nell’estate del 2015 in Sala Borsa e poi l’anno dopo l’idea divenne un punto della sua campagna elettorale. La rinascita del Parco Nord sarebbe passata da lì: basta asfalto, solo verde e tanti alberi. L’annuncio fu dato in grande stile in vicolo Bolognetti, con tanto di progetto preliminar­e, slide e numeri curati dai dirigenti di Palazzo d’Accursio. La sala dell’ex quartiere San Vitale era gremita, ma a pochi in realtà interessav­a il futuro della cittadella di via Stalingrad­o. Erano tutti lì per Pianesi, l’ospite d’eccezione invitato da Merola. «Al cervello serve ossigeno e l’ossigeno ce lo danno solo gli alberi, che però sono sempre troppo pochi nelle nostre città», disse Pianesi tra gli applausi del pubblico. E di alberi il sindaco ne voleva piantare ben 4.000, andando così a coprire circa 7.000 ettari, costo 2 milioni di euro. Non uno scherzo. Poi il silenzio. Il sindaco ha sempre confermato il progetto, legandolo ai lavori del Passante di mezzo. Ma c’è da dire che da allora del bosco se n’è parlato molto poco.

Un convegno in Sala Borsa, poi il progetto divenne un punto della campagna elettorale

 ??  ?? Insieme Il sindaco Virginio Merola e Mario Pianesi il giorno della presentazi­one del progetto “un bosco per la città”, finora rimasto senza attuazione
Insieme Il sindaco Virginio Merola e Mario Pianesi il giorno della presentazi­one del progetto “un bosco per la città”, finora rimasto senza attuazione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy