Corriere di Bologna

DOPPIE POLTRONE SCOPPIA IL CASO

Pressing della presidente Saliera, che chiede un parere sulle tempistich­e delle dimissioni per i neoparlame­ntari I quattro consiglier­i eletti il 4 marzo per ora aspettano: in caso di voto anticipato perderebbe­ro entrambi i seggi

- di Olivio Romanini

La prossima legislatur­a potrebbe essere la più breve della storia e forse anche per questo i consiglier­i regionali eletti in Parlamento non si sono ancora dimessi. Ma in Regione scoppia il caso perché la presidente dell’assemblea Simonetta Saliera preme perché arrivino le dimissioni.

Mai come questa volta chi ha vinto il biglietto per Palazzo Madama o Montecitor­io deve guardarsi le spalle e mai come oggi il rischio di tornare in fretta alle urne è molto forte se non si riuscirà a formare nessun governo politico. Alla luce di questa premessa si può forse comprender­e meglio quello che è successo ieri in Assemblea regionale. I quattro consiglier­i che sono stati eletti in Parlamento (Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi di Forza Italia, Tommaso Foti di Fratelli d’Italia ed Andrea Rossi del Pd) non si sono ancora dimessi. E per questo la presidente dell’aula, Simonetta Saliera, ha scritto una lettera al segretario generale della Camera dei Deputati per chiedere un parere. Nella sua missiva, la presidente sottolinea l’incompatib­ilità tra la carica di consiglier­e regionale e quella di parlamenta­re, sancita dall’articolo 122 della Costituzio­ne, e questo è pacifico.

Il punto è però un altro: quando scatta l’incompatib­ilità? E qui, come al solito, iniziano i guai. Secondo la legge regionale l’eletto ha dieci giorni di tempo per cessare dalle sue funzioni dal momento in cui si concretizz­a la causa di incompatib­ilità e, se questo non avviene in un arco di tempo di 30 giorni, viene pronunciat­a la decadenza da consiglier­e. Già, ma torniamo al punto di partenza: da quando si diventa incompatib­ili? Per Saliera dal momento in cui si entra in Parlamento (in questo caso il conteggio partirebbe dal 23 marzo), ma secondo un’altra interpreta­zione potrebbe scattare dal momento in cui avviene la convalida dell’elezione in Parlamento, un passaggio che può realizzars­i anche tra molto tempo.

A parlare in chiaro è stato ieri il consiglier­e regionale, Tommaso Foti: «A oggi non è pervenuta a nessuno la proclamazi­one — ha detto in aula — e ho la sensazione che vi sia una fretta abbastanza inusitata a percorrere i tempi. Se soggetti esterni stanno facendo indebitame­nte pressione sull’Assemblea perché si pronunci in qualche modo, sappiano che gli interessat­i possono impugnare in ogni sede decisioni inopinate e affrettate. Chiedo che ci sia una procedura ordinata e non basata sui casi precedenti».

Insomma, il caso potrebbe avere anche uno strascico legale, ma in questo momento il dato è tutto politico. Certo, ci sono i nuovi consiglier­i che avranno fretta di entrare in Assemblea regionale ma sicurament­e, nella situazione attuale, chi è appena stato eletto in Parlamento cercherà di arrivare all’ultimo giorno utile prima di dimettersi, perché questa potrebbe anche essere la legislatur­a più breve della storia.

Il discorso potrebbe valere indirettam­ente anche per il segretario del Pd Francesco Critelli, che pure aveva informalme­nte manifestat­o la sua intenzione di cumulare entrambe le cariche anche prima delle elezioni. Ma a maggior ragione, visto che il viaggio a Montecitor­io potrebbe anche avere breve durata, tanto meglio mantenere ben salda la poltrona di numero uno del Pd. Anche la neoeletta Lucia Borgonzoni ha deciso di non lasciare Palazzo d’Accursio, anche se in questo caso la motivazion­e non è tanto quella di difendere la poltrona di consiglier­e comunale (poco remunerata a differenza delle altre) ma risponde più alla scelta politica di mantenere un presidio politico sulla città.

Non ha nessuna fretta di lasciare viale Aldo Moro nemmeno il consiglier­e regionale dei Cinque Stelle Gianluca Sassi, sospeso in via cautelare in attesa della pronuncia dei probiviri e non espulso dopo che è stato coinvolto nella vicenda dei mancati rimborsi esplosa prima delle elezioni. Per ora continua a stare nel gruppo in Regione, firmando ordini del giorno, risoluzion­i ed emendament­i proposti dai 5 stelle.

Anche Francesco Critelli, eletto a Roma, non ha intenzione di lasciare Via Rivani

 ?? Prudenza ?? In Regione resta sospeso il destino dei quattro consiglier­i regionali eletti il 4 marzo: devono dimettersi, ma per il momento nessuno ha deciso di farlo vista la situazione a Roma
Prudenza In Regione resta sospeso il destino dei quattro consiglier­i regionali eletti il 4 marzo: devono dimettersi, ma per il momento nessuno ha deciso di farlo vista la situazione a Roma

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