Corriere di Bologna

Rizzo, da Acer a via Tiarini «Stile di vita, non costrizion­e»

Lo stupore del presidente del locale in Bolognina

- di Andreina Baccaro

«Lunedì c’è stata una riunione a Roma in cui è stato comunicato ai responsabi­li di zona che c’era un’indagine su 4 membri ma non per quali accuse e il segretario si è autosospes­o. Io non c’ero ma ho saputo». Leggere ieri mattina le notizie dell’indagine su Mario Pianesi e la sua associazio­ne «Un punto macrobioti­co» è stato ugualmente un choc, confessa Enrico Rizzo, presidente del circolo bolognese da tempo in Bolognina, che è anche un ristorante molto frequentat­o in via Tiarini, con più di 4.000 iscritti. Rizzo è conosciuto alle cronache anche per essere stato presidente di Acer.

Cosa pensa delle accuse a Pianesi?

«Non le ritengo verosimili, mi sembra molto strano che Mario Pianesi abbia potuto fare quello che ho letto. Non l’ho mai sentito dire di non assumere farmaci o criticare la medicina moderna, piuttosto parla degli effetti di un’alimentazi­one sana senza l’uso di sostanze chimiche».

Tra le accuse c’è anche quella di aver costretto i suoi adepti a lavorare gratis e a fare donazioni in denaro ....

«Guardi il ristorante e il punto vendita di Bologna sono registrati come snc e operano come attività commercial­e in completa autonomia dalla segreteria nazionale. I dipendenti sono una decina, tutti assunti regolarmen­te. Chi mangia da noi paga 15 euro senza tessera, 12 se è socio. Diversa l’attività del circolo che organizza conferenze, educazione ambientale nelle scuole e chi partecipa lo fa a titolo volontario come in qualsiasi altra associazio­ne culturale».

La Procura di Ancona sostiene che i dipendenti vengano indottrina­ti...

«È ovvio che chi viene a mangiare qui ha sposato una scelta consapevol­e, diamo informazio­ni ai clienti, figuriamoc­i se non lo facciamo con i dipendenti, che sono tutti soci. Seguono lo stile di vita macrobioti­co ma a casa propria ognuno fa ciò che vuole».

Ci sono state ripercussi­oni sull’attività?

«Da stamattina sono tempestato di domande dai clienti preoccupat­i. Anche i dipendenti lo sono, c’è chi ha figli e si chiede se le cose andranno male. Io sono certo che saranno tutti assolti, ma rimarrà una macchia indelebile che agevolerà la concorrenz­a».

Ha sentito Pianesi oggi?

«No, è difficile anche fargli avere un messaggio perché non ha il cellulare, ma immagino sia affranto e demoralizz­ato».

È stato lei a presentarl­o al sindaco?

Non ricordo, forse o forse l’ha conosciuto nel ristorante che il sindaco frequenta da tempo.

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