Corriere di Bologna

Contro le Top 4 la Virtus è da retrocessi­one

Solo sconfitte con Milano, Venezia, Avellino e Brescia. Domenica l’occasione per riprovarci

- Luca Aquino

Cosa hanno in comune la Virtus, Pistoia, Pesaro e Capo d’Orlando? Sono le uniche squadre del campionato a non aver mai battuto una delle prime quattro in classifica. I fatti sono questi anche se i numeri non possono tenere in consideraz­ione quale fosse lo stato delle avversarie nel momento delle sfide dirette. La Virtus ha spesso fatto partita alla pari contro le squadre di vertice (vedi le due con Venezia e all’andata con Milano e Brescia), è uscita dal campo con tante pacche sulle spalle ma nessun punto in classifica. Un trend preoccupan­te. Pistoia, Pesaro e Capo d’Orlando sono tre delle ultime quattro squadre della classifica. La Virtus è invece nel gruppo delle seste, con l’ambizione della qualificaz­ione ai playoff.

A nove giornate dalla fine, la massima aspirazion­e per la squadra di Ramagli è il quindo posto e quindi in ogni modo avrebbe una delle top four come prima avversaria nella post season. Domenica a Brescia arriverà una nuova occasione per infrangere il tabù. Fra i fattori di questo andamento c’è anche il roster incompleto, una scelta incomprens­ibile già lo scorso agosto. All’area tecnica sono serviti mesi per trovare il famoso 4 da inserire e adesso si sta recitando lo stesso copione con la caccia all’ala americana. La settimana scorsa, il ds Valeriano D’Orta ha detto in tv che questo roster va bene per salvarsi ma i playoff non sono scontati, incassando l’istantanea risposta di una proprietà che ha speso 4 milioni di euro (budget da posizioni di Eurolega, disse Baraldi tempo fa) e si aspettereb­be altro.

I numeri nelle sfide con le top four sono indicativi. Il record innanzitut­to: 0-6 contro di loro e 11-4 contro le altre. Una tendenza simile a quella del Bologna di Donadoni, infallibil­e o quasi contro le (presunte) deboli ma in disarmo contro il vertice. Nelle sei gare con le migliori, la Segafredo ha viaggiato a 70,1 punti di media contro gli 82,2 realizzati nelle altre 15. Difensivam­ente ne ha concessi 77,8 contro 74,9.

Molto spesso, in queste partite, la Virtus è andata in difficoltà dal punto di vista fisico. L’atletismo e la stazza non si inventano e quando i contatti diventano più duri emerge il gap. Contro le prime quattro, la Segafredo ha tirato da due con il 46,1% concedendo il 56,1%. Significa che gli avversari arrivano vicino a canestro troppo facilmente, facendo prevalere la fisicità. Nelle altre 15 partite, la Virtus viaggia al 54,3% concedendo il 51,7%.

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Coach Alessandro Ramagli, allenatore della Segafredo

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