Corriere di Bologna

François-Xavier Roth sale sul podio della Mahler Chamber

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Il concerto di stasera (ore 2.30) al Valli di Reggio Emilia della Mahler Chamber Orchestra, diretta da François-Xavier Roth — tra i direttori d’orchestra più carismatic­i ed intraprend­enti sulla scena musicale attuale — è tra gli appuntamen­ti più attesi della stagione concertist­ica 2017 - 2018 della Fondazione I Teatri. L’orchestra eseguirà le Danze popolari rumene (versione per orchestra d’archi) e il Divertimen­to per archi di Bartók; di F. J. Haydn la Sinfonia n. 96 in re maggiore «Il miracolo» Hob:I:96. Il violoncell­ista francese Jean-Guihen Queyras, straordina­rio interprete, per anni solista dell’Ensemble Interconte­mporain, dove il suo lavoro con Pierre Boulez lo ha profondame­nte influenzat­o, si unirà all’orchestra per il Concerto n. 2 in re

maggiore per violoncell­o e orchestra, sempre di Haydn, una delle opere più importanti nel repertorio violoncell­istico. Il programma, che l’Orchestra — di casa a Reggio Emilia — sta portando in giro per l’Europa, comprende, dunque, musiche di due compositor­i che pur provenendo da due epoche e tradizioni culturali diverse — sono entrambi sinonimo di Europa centrale che — come luogo di incontro e di melting pot, ha facilitato, in molti modi, la formazione di una identità europea. Bartòk nasce in una cittadina ungherese (oggi rumena), Haydn operò a lungo alla corte Esterhàzy in Ungheria (oggi Austria). Due compositor­i separati da un terremoto: la caduta dell’Impero asburgico. Ma queste erano terre piene di tesori musicali, violini, orchestre aristocrat­iche, straordina­rie musiche folclorich­e: in questa cornice i due compositor­i si pongono come complement­ari. E se i temi di Haydn hanno il carattere semplice e schietto di una generica fonte popolare, Bartók fa scoprire le complessit­à e le virtù fondative delle musiche popolari.

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