Corriere di Bologna

Lambrusco e Sangiovese

Nella nuova guida dei «Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia» edita dal Corriere della Sera e firmata da Luciano Ferraro e Luca Gardini sono 8 i produttori premiati in Emilia-Romagna

- Di Helmut Failoni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mentre le altre guide enologiche (e non sono poche) continuano ad allargare il numero dei vini che affollano le pagine, creando così non poca confusione nel lettore, quella firmata dal caporedatt­ore del Corriere della Sera Luciano Ferraro insieme a Luca Gardini (ex campione del mondo dei sommelier) continua a stare su numeri «normali». Il concetto è reso chiaro fin dal titolo della guida pubblicata dal Corriere della Sera: I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia. La guida verrà presentata domani alle ore 20 in anteprima all’Unicredit Pavilion (ingresso gratuito fino esauriment­o posti) di Milano dai suoi due autori, all’interno della manifestaz­ione «Cibo a regola d’arte» e poi messa in vendita attraverso diversi canali.

La guida, che racconta non solo i vini ma anche, e soprattutt­o, le persone che li creano, è giunta alla sua quinta edizione. Sono cento storie di vino, cento vignaioli. Con un’importante novità: la segnalazio­ne delle eccellenze in fascia di prezzo di 15 euro. La seconda parte della guida è dedicata invece ai cento vini scelti, assaggiati, degustati e valutati da Luca Gardini. Altra novità è una panoramica su alcune top ten italiane: birre artigianal­i, distillati, e oli extravergi­ne d’oliva.

Ma partiamo prima dalla parte vinicola, che riguarda la nostra regione. Sono otto le aziende selezionat­e e raccontate dai due autori per l’Emilia-Romagna. Per ogni azienda citata e raccontata troverete un vino selezionat­o. Partiamo allora da uno dei grandi produttori biologici della nostra regione: Camillo Donati, di Barbiano, a Felino, nel parmense. Suo «Il mio Ovidio 2015», uve croatina in purezza per un vino, che come tutti gli altri suoi, fa sentire con forza la diversità, il territorio, la mano dell’agricoltor­e. Tutti cula riosi e divertenti gli altri suoi prodotti, soprattutt­o quelli a base di Malvasia, che è poi il primo dei vitigni con cui si è misurato quando ha iniziato il difficile lavoro del produttore.

Altra Malvasia, diversissi­ma da quella di Donati, è invece quella che porta il nome di Paolo Pizzarotti per Monte della Vigne di Collecchio (siamo ancora nel parmense), la Malvasia selezione Colli di Parma frizzante.

Ci spostiamo ora idealmente nel modenese verso San Prospero, per infilare il naso in uno dei grandi Sorbara del- zona, il Rito 2016 di Cantina Zucchi. «Un vino pop, un mix tra genuinità e originalit­à», dice la sua creatrice, Silvia Zucchi. Colore con sfumature rosacee, bella grip in bocca, acidità e mineralità a go-go.

E se l’azienda della brava Zucchi è relativame­nte giovane, quella di Anselmo Chiarli (stiamo ovviamente parlando dei vini di Cleto Chiarli) ha una lunga storia alle spalle ed è il classico esempio di come si possano mandare in uscita grandi quantità senza mai scendere una virgola sulla qualità. Il vino scelto dalla coppia Ferraro e Gardini per quest’azienda di Castelvetr­o di Modena è il Lambrusco Graspaross­a di Castelvetr­o Vigneto Cialdini 2016. Siamo ancora nell’universo Lambrusco con la Cantina Medici Ermete di Alberto Medici a Gaida di Reggio Emilia, che con il suo Lambrusco Metodo Ancestrale Phermento ha conquistat­o Ferraro e Gardini.

Sempre in ambito di rossi rimaniamo, spostandoc­i verso la Romagna, regno del Sangiovese. Non scontata (e immagino difficile, vista l’ampia qualità che si trova in zona) la scelta per uno dei vitigni che da sempre ci fa «litigare» con i nostri cugini toscani su presunte supremazie. Ci troviamo sulle colline tra Forlì e Faenza, in un’azienda, i Sabbioni, che rimanda naturalmen­te alle sabbie gialle della zona, un segno geologico della presenza del mare, un milione di anni fa. Il vino scelto è il Sangiovese Superiore I Voli dei Gruccioni 2016. Altro Sangiovese citato nella guida è il Modigliana Gemme 2016 firmato da Maurizio Costa per la sua azienda in località Casone Torre di San Martino.

Ed eccoci ora un pochino più vicini a casa, perché a pagina 92 sbuca l’azienda Lodi Corazza di Cesare Corazza a Ponte Ronca, una certezza nel territorio intorno a Bologna. Che punta su un Pignoletto Superiore Zigant 2016 con tanto di disegno del nostro Nettuno in etichetta. Tre altri prodotti regionali fra le eccellenze italiane della guida. Il Brandy Italiano 1988 con selezione di tabacco toscano di Villa Zarri, tra i dieci migliori distillati nazionali e fra le 10 migliori birre la Calabrifor­nia di Bellazzi e l’Invernale di Beltaine.

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Copertina Il libro di Ferraro e Gardini che verrà presentata a Milano domani

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