«LA MIA STORIA» ORNELLA VANONI
Teatro Duse La cantante milanese torna dopo quattro anni sul palco di via Cartoleria per proporre una sintesi della sua lunghissima carriera È appena uscito per Sony Music «Un pungo di stelle», cofanetto di tre cd che contiene anche la canzone dell’ultimo
Nell’autunno del 2014 Ornella Vanoni tenne il suo ultimo concerto al Teatro Duse e con lei e i musicisti sul palco c’era Why, la sua amata barboncina che la seguiva sempre. Why è scomparsa all’improvviso quasi un anno fa e nella vita della cantante milanese, poco dopo, è arrivata Ondina. Barboncina come Why ma tutta nera. Ci piace immaginare che stasera Ornella, per il ritorno nello spazio di via Cartoleria sia accompagnata, oltre che dai suoi fidati musicisti (Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra, chitarra, Loris Leo Lari, contrabbasso, Piero Salvatori, violoncello, inizio alle 21, info 051/231836), anche da Ondina. Come un tassello della sua vita che si aggiunge ai tanti già vissuti.
Del resto, il titolo di questo tour partito a fine ottobre dal Piccolo Teatro di Milano, interrotto a ridosso di Sanremo perché l’artista ha deciso di parteciparvi — una delle sue dichiarazioni al proposito: «Mi sono chiesta: perché sono qui in gara? Ci sono più ospiti che cantanti in gara, alcuni non giustificati. Ma io oso e allora eccomi» — è «La mia storia». E di storie come quella che stasera si rinnova, tra musica, parole e aneddoti, non ne troviamo in Italia. Non parliamo degli oltre 60 anni di carriera costantemente sulla scena, anche se di cantanti donne con una storia così longeva non ci sono.
Ricordiamo gli esordi come «cantante della mala», tra folk e teatro — e in questo senso il tour doveva proprio partire dal Piccolo che fu di Strehler — e gli anni Sessanta di quelle d’amore, da Paoli a Tenco. I Settanta del grande successo popolare, la scoperta del Brasile, il varietà e i grandi concerti e gli Ottanta tra jazz e collaborazioni con autori come George Benson, Gil Evans, Herbie Hancock e via elencando. Una storia che attraversa anche i decenni successivi tra album, collaborazioni prestigiose, via via fino a oggi. Una storia ora racchiusa in un nuovo progetto discografico in 3 cd appena uscito per Sony music, Un pugno di stelle. Il cofanetto contiene ovviamente anche l’ultima sua canzone, la sanremese Imparare ad amarsi, scritta da Bungaro e Pacifico. Una canzone «pennellata su di me» da cui è rimasta affascinata da alcuni versi. «Non è una canzonetta – ha precisato – e la frase che mi ha colpito è stata bisogna imparare ad amarsi e perdonarsi. Questa è la parola chiave. Se non perdoni, a cominciare da te stessa, allora non ti ami. E sai quante volte ho dovuto perdonare, non solo uomini». Un altro verso invece, «conservo l’infanzia, la pratico ancora», ci suggerisce che la felicità è possibile.