«Rifrazioni», i dipinti di Mainardi
Galleria Forni
Ènato nel 1934 ad Adria, in Veneto, ma ha seguito gli studi artistici a Bologna sotto la guida di Ilario Rossi e Corrado Corazza. All’inizio degli anni Settanta si è trasferito a Bormio, in alta Valtellina, alla ricerca di silenzio e natura incontaminata con lo studio creato nella chiesa sconsacrata di via Santa Barbara, usato anche per mostrare periodicamente al pubblico le sue opere. Dopo aver lavorato per una decina d’anni per il Comune di Bologna alla supervisione dei restauri del centro storico, senza mai trascurare la sua passione per la pittura, coltivata con la frequentazione di gallerie e artisti come Morandi, Saetti e Korompay, Elvio Mainardi torna a Bologna con una mostra personale alla Galleria Forni di via Farini 26/F dal titolo «Rifrazioni», che si inaugura oggi alle ore 18.30. Una ventina i dipinti selezionati ed esposti fino al 10 aprile per rappresentare il lavoro degli ultimi trent’anni e la capacità dell’artista di riferirsi a una tradizione figurativa che sfuma verso l’astrazione, attraverso la dissolvenza delle forme in colore. Non dimenticando mai la sua terra d’origine, con la memoria di certe nebbie tipicamente polesane che avvolgono paesaggi e persone e quella peculiare luminosità che, filtrata da dense foschie, è capace di creare quelle inaspettate rifrazioni che sono state riprese anche nel titolo. Mainardi attinge a una memoria di luce per analizzare paesaggi, interni e nature morte che vengono ‘scomposti’ in vari piani di sovrapposizione. Con un dinamismo che si ritrova puntuale anche nei numerosi dipinti che l’artista veneto ha realizzato per il mondo dello sport. Dopo il successo ottenuto con i 3 manifesti realizzati nel 1985 per i mondiali di sci a Bormio, sono state numerose le opere commissionate dall’ambiente sportivo, con ritratti di campioni amatissimi come il bolognese Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Manuela Di Centa o, per andare oltre le discipline sciistiche, Michael Jordan e Boris Becker. In occasione di questa personale , si potrà vedere anche il dipinto dedicato al fuoriclasse del golf mondiale come Greg Norman, noto anche come «lo squalo bianco».