Corriere di Bologna

Passante, è scontro politico

Merola contro Lega e M5S: menzogne, che Dio ci aiuti con certe forze al governo

- Persichell­a

Dopo la mozione della Lega al Senato per fermare il Passante di mezzo, anche il Movimento 5 Stelle da Roma promette che farà di tutto per fermare l’opera. I parlamenta­ri pentastell­ati dell’Emilia ieri si sono fatti ritratte davanti al Parlamento con dei cartelli contro il Passante, definito «un ulteriore problema a danno della vivibilità dell’area urbana di Bologna e, soprattutt­o, a danno della salute pubblica».

Per il sindaco Virginio Merola il pressing di centrodest­ra e M5S è soltanto «un mucchio di menzogne, alle quali ribatterem­o colpo su colpo». «Se queste sono le potenziali forze che si candidano al governo di questo Paese Dio ci aiuti», affonda il colpo il sindaco: «Noi continuere­mo ad andare avanti sulla strada del Passante, sapendo che il ministero dell’Ambiente ha dato parere favorevole e che il ministero dei Beni culturali ha dato parere favorevole».

Il Passante di mezzo arriva a Roma, sin davanti ai portoni del Parlamento. A portarcelo sono i neoeletti dei M5S, con tanto di cartelli e foto fatte girare sui social in cui chiedono al futuro governo di fermare l’opera. Ma dopo l’appello lanciato qualche giorno fa da Forza Italia e la mozione anti Passante della Lega al Senato, questa volta il Pd e il sindaco Virginio Merola decidono di replicare con maggiore fermezza. Anche perché, nello stesso giorno, i consiglier­i regionali dem votano una risoluzion­e per l’istituzion­e del registro regionale dei tumori, che i 5 Stelle uscendo dall’aula, davanti ai microfoni, legano agli effetti negativi per la salute che il Passante provochere­bbe.

Merola si deve quindi guardare dai suoi avversari come dal rischio che questi attacchi possano far breccia anche dentro al suo partito. Così prima lui e poi a ruota i parlamenta­ri dem bolognesi, decidono di ribattere all’iniziativa del M5S, che si è fatto sentire per tutta la mattinata davanti a Palazzo Madama con i senatori Michela Montevecch­i, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Maria Laura Mantovani. E a Montecitor­io con i deputati Alessandra Carbonaro e Matteo Dall’Osso. «Diciamo no allo spreco da 700 milioni di euro del Passante di mezzo e sì al potenziame­nto del servizio ferroviari­o metropolit­ano, a oggi inspiegabi­lmente abbandonat­o», dicono i 5 Stelle. Per rispondere a Forza Italia Merola aveva scelto una strada soft, invitando i forzisti a spiegare ai bolognesi l’eventuale perdita dei soldi già stanziati. Questa volta cambia strategia e si dice pronto «a ribattere colpo su colpo a questo mucchio di menzogne». Perché il Passante, ripete, «è la proposta migliore dal punto di vista ambientale, della viabilità e della prospettiv­a del trasporto». E se queste sono «le potenziali forze che si candidano al governo di questo Paese — aggiunge — che Dio ci aiuti».

Che la richiesta di affossare il Passante di mezzo non sia uno spot post elettorale, né uno spot isolato, ma che oramai tiene saldamente assieme M5S, Lega e Forza Italia tra Bologna e Roma lo capisce anche il Pd, che manda avanti i suoi deputati Francesco Critelli, Luca Rizzo Nervo, Andrea De Maria e Gianluca Benamati. «Mettere in discussion­e la realizzazi­one del Passante, e conseguent­emente lo stanziamen­to di ingenti risorse finanziari­e per Bologna, significa andare contro l’interesse del nostro territorio, per un calcolo propagandi­stico di basso profilo», scrivono i quattro parlamenta­ri del Pd in una nota. È un pressing notevole quello messo in campo da centrodest­ra e M5S contro l’opera, ma c’è da dire che a favore della sua realizzazi­one giocherà un ruolo decisivo il fattore tempo. Al decreto del ministro uscente dell’Ambiente Gian Luca Galletti, a chiusura del percorso di Valutazion­e di impatto ambientale, ora si è aggiunta anche la firma dell’altro ministro uscente interessat­o, quello dei Beni Culturali Dario Franceschi­ni. La parte di competenza del governo insomma si è conclusa, e ora la questione ritorna a Bologna con la conferenza dei servizi e poi con l’affidament­o dei lavori da parte di Autostrade e l’apertura dei cantieri. Tutto questo avverrà nei prossimi mesi e il futuro governo, qualora si fosse formato e insediato, potrà bloccare tutto solo se questo percorso non si sarà spinto troppo oltre, a meno di non voler correre il rischio di pesantissi­mi ricorsi.

Ma è chiaro come in questa fase il dibattito sia tutto politico. E a maggior ragione sarà importante capire se il Pd continuerà a mostrarsi anche nei prossimi giorni compatto. Perché a dire il vero un piccola crepa ieri l’ha mostrata, quando ha deciso comunque di votare la risoluzion­e dei 5 Stelle che chiedeva alla giunta di istituire il registro regionale dei tumori. Mentre fuori dall’aula la capogruppo Silvia Piccinini dichiarava che in questo modo sarà possibile «mappare l’incidenza di determinat­e neoplasie e quindi bloccare progetti scellerati come il Passante di Bologna».

Dopo il via libera di Galletti è arrivato anche quello di Franceschi­ni

 ?? Al Senato ?? La protesta anti Passante del M5S davanti Palazzo Madama. Da sinistra i senatori Gabriele Lanzi, Michela Montevecch­i, Maria Laura Mantovani e Marco Croatti
Al Senato La protesta anti Passante del M5S davanti Palazzo Madama. Da sinistra i senatori Gabriele Lanzi, Michela Montevecch­i, Maria Laura Mantovani e Marco Croatti

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