Corriere di Bologna

Ogni giorno 5 furti in casa I reati calano? Non basta

L’analisi di Barbagli: «I reati calano, non l’insicurezz­a». Allarme di Caruso sulla prescrizio­ne

- Baccaro

Nel 2017 nel solo Comune di Bologna più di 5 furti in casa ogni giorno. Ieri il sociologo Marzio Barbagli e il presidente del Tribunale Francesco Caruso hanno illustrato i numeri di reati e processi in Comune. «I reati calano ma il senso diffuso di insicurezz­a è giustifica­to» ha spiegato il sociologo. E Caruso: «un processo su tre riguarda reati contro il patrimonio».

I reati diminuisco­no ma dire che anche la criminalit­à diminuisce è una conclusion­e errata, parola di Marzio Barbagli, sociologo e professore emerito dell’Università di Bologna. Ieri, intervenen­do in commission­e Pari opportunit­à in Comune, ha spiegato, dati della Prefettura alla mano, perché «il diffuso senso di insicurezz­a, anche a Bologna, è giustifica­to, senza voler fare allarmismi». Perché, ad esempio, anche se nel 2017 i furti in abitazione sono stati 1.993 contro i 2.251 dell’anno precedente, parliamo comunque di più di cinque appartamen­ti svaligiati al giorno nel solo Comune di Bologna.

«I cittadini — ha spiegato il sociologo — non leggono le statistich­e sugli omicidi. Sono i reati contro il patrimonio ad influenzar­e la loro percezione e questi, in tutta Europa, sono fortemente aumentati dal ‘69 al 91, poi alcuni calano altri no». Perché, spiega Barbagli, «non basta analizzare i dati degli ultimi anni, bisogna analizzarl­i nel mediolungo periodo».

I borseggi, ad esempio, nel 2017 sono stati sei volte quelli dell’84: 6.837, quasi 20 al giorno. Bologna poi, secondo i dati del Viminale, ha il tasso più alto di borseggi, in rapporto alla cittadinan­za, tra le città con più di 300.000 abitanti. A confermare l’analisi del sociologo il presidente del Tribunale Francesco Caruso: «Nel triennio 2015-2017 — ha spiegato — il 35% dei processi celebrati a Bologna riguardano reati contro il patrimonio. E parliamo solo di quelli a dibattimen­to». Quindi un processo su tre celebrato in via Farini riguarda furti, borseggi, spaccate o danneggiam­enti. E su tutti pende la scure della prescrizio­ne che ad oggi, mette in guardia Caruso, «nel Tribunale di Bologna tocca una media del 20%. Un trend negativo — osserva — che stiamo cercando di invertire».

In tema di percezione di sicurezza, poi, Barbagli non ha potuto evitare l’annoso problema della zona universita­ria, che «continua ad essere fonte di insicurezz­a». Ma «nè l’Università nè il Comune hanno attuato l’unica soluzione possibile: spostare l’Università fuori dal centro storico, come avviene in tante altre città».

Tornando ai reati, tra quelli che più influenzan­o le preoccupaz­ioni dei cittadini ci sono poi, ad esempio, i furti negli esercizi commercial­i: 2.031 nel 2017, quasi 6 al giorno, anche se nel 2016 erano stati 300 in più.

Infine, il docente ha sfatato un luogo comune sulla città di Bologna, quello secondo cui i numeri dei reati sono più alti perché si denuncia di più. «Stando ai Dati Istat — assicura — questo non è vero, ma è vero che certi reati vengono denunciati più di altri», come, appunto, i borseggi.

Infine, guardando al numero degli omicidi è opportuno segnalare che attualment­e l’Italia ha il tasso più basso degli ultimi cinque secoli. Aldilà della percezione, conclude Barbagli, «la situazione complessiv­a della sicurezza non è grave nè a Bologna, nè nel resto d’Italia».

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