Premio Strega, parola di bambini
Lluìs Prats Martìnez e Paola Zannoner trionfano al riconoscimento dedicato alla letteratura per i più giovani. Lo scrittore: «La lettura rende felici». L’autrice: «Così gli adolescenti si raccontano»
Aspuntarla su tutti sono stati Lluìs Prats Martìnez, con il suo traduttore Alberto Cristofori, e Paola Zannoner. Autori, rispettivamente di Hachiko. Il cane che aspettava (Albe) e L’ultimo faro (DeA Planeta). Romanzi, entrambi, densi di vita, amicizia e coraggio. Il primo ha vinto nella categoria dai 6 ai 1o anni, il secondo in quella dagli 11 ai 15.
Ma a vincere davvero, come ogni anno, da quando nel 2016 è stato istituito il Premio Strega ragazze ragazzi, sono i giovani lettori delle 83 scuole in tutta Italia reclutati come giurati. Sono quei bambini, ancora così piccoli — alunni di scuola primaria — che stanno seduti per terra (i posti seduti sono esauriti), in prima fila, con la pila di libri ordinata davanti a sé. Hanno gli occhi lucidi di curiosità: sono lì alla Fiera del libro per ragazzi, tra quei padiglioni solitamente riservati ai professionisti del settore ad aspettare che venga decretato il vincitore. Custodiscono nei pensieri la loro storia preferita. Vincono, poi, i più grandicelli, che sembrano già lettori navigati, consapevoli che nutrirsi di narrazioni profonde riempirà loro la vita, li aiuterà a darle un senso. Sono loro ad applaudire, più forte, felici, i finalisti che via via sfilano sul palco. In questa platea, gremita di addetti ai lavori, anche Nicola Lagioia, vincitore dello Strega «per i grandi» e direttore del Salone internazionale del libro di Torino, dove Prats Martìnez e Zannoner daranno appuntamento ai loro lettori a maggio.
A questi ragazzi, in realtà, due riconoscimenti concreti sono stati conferiti: una targa e una somma in denaro messi in palio da Bper banca per una delle scuole che hanno preso parte alla giuria per la categoria 6-10 anni e una componente della giuria 1115. La scuola, giudicata più originale nelle attività di promozione alla lettura, è stata la scuola primaria Monte Grappa dell’istituto comprensivo Zanella di Bolzano Vicentino. Un video e un sito web di notevole qualità che documentano il lavoro svolto ha colpito tutti. I mille euro offerti dalla banca serviranno per arricchire la biblioteca. Tra i giurati per la migliore recensione, ha vinto invece Giulia Mereu (a lei un buono da 500 euro) studentessa del liceo scientifico Pacinotti di Cagliari che con le sue righe ha descritto con dettagli emotivi un singolare punto di vista sul titolo Il grido del lupo di Melvin Burgess.
Rappresentanti, insomma, della gioventù più limpida. A cui la Fondazione Bellonci, Strega Alberti Benevento Spa, Fiera del libro per ragazzi e Centro per il libro e la lettura del Mibact, nel promuovere il premio, hanno dato fiducia.
E Paola Zannoner, nel ringraziare per la vittoria, si rivolge ai «suoi» adolescenti. A quelli protagonisti del suo racconto, feriti dalla vita, ma che, nel ritrovarsi insieme senza cellulari né altri mezzi di distrazione, si aprono e condividono le loro anime. «Soprattutto — va avanti grazie ai ragazzi che hanno letto e molto lavorato». Ai giovani che ha incontrato nelle scuole delle periferie milanesi e che, proprio grazie al libro, « hanno cominciato a raccontarsi e ne hanno scritto uno loro». Si intitola Messaggi in bottiglia. Perché i libri — riflette la scrittrice — generano altri libri».
Lluìs Prats Martìnez, a sua volta, ha trasferito nel linguaggio dei bambini la commovente storia vera di Hachiko, il cane giapponese che per 10 anni ha atteso alla stazione di Shibuya il padrone morto all’improvviso. Mettendo l’accento sull’aspetto felice della vicenda — il cane adottato e protetto dalla comunità che vive attorno alla stazione — ha conquistato i più piccoli. Nel ricevere il premio ha detto: «Quando scrivevo questa storia avevo in mente due cose: che i bambini la tenessero nel cuore e che io potessi aiutare loro ad amare la lettura. Perché la lettura è una cosa che li renderà molto felici».
Gli autori e il traduttore, oltre alla targa, hanno ricevuto 5 mila euro. Gli altri finalisti selezionati per la categoria 611 sono: La bambina selvaggia di Rumer Godden (Giunti); I numeri felici di Susanna Mattiangeli (Vànvere); Io sono soltanto una bambina di Jutta Richter (Beisler) e L’università di Tuttomio di Fabrizio Silei (Il Castoro). Questi per la categoria 11-15: Il grido del lupo di Melvin Burgess (Equilibri Editrice); L’albero delle bugie di Frances Hardinge (Mondadori); Hotel Grande A di Sjoerd Kuyper (La Nuova Frontiera Junior) e Il giardino dei musi eterni di Bruno Tognolini (Salani).
Durante la cerimonia di premiazione, condotta da Loredana Lipperini, sono intervenuti Gianpiero Calzolari (presidente BolognaFiere), la vicesindaco Marilena Pillati Stefano Petrocchi (direttore della Fondazione Bellonci), Giuseppe D’Avino (presidente di Strega Alberti Benevento), Romano Montroni (presidente del Centro per il libro e la lettura), e Eugenio Tangerini (Bper Banca).