Fiera, Aeroporto e Cineteca I paletti della Corte dei conti
Nel dossier le partecipazioni ingombranti e gli amministratori di troppo
Le partecipate del Comune finiscono sotto la lente della Corte dei Conti che con una «ricognizione straordinaria» ha fatto il punto sullo stato d’attuazione delle dismissioni negli enti inutili e la regolarità di gestione in quelli considerati strategici e di pubblica utilità. A ricevere il cartellino rosso più importante è BolognaFiere, che con l’ultimo aumento di capitale del dicembre 2016 vede adesso una partecipazione comunale al 14,71%: l’attuale consiglio d’amministrazione viene considerato «extra» e quindi necessiterebbe di un taglio importante per essere allineato alla normativa. Di quanto? Rispetto agli attuali nove membri bisognerebbe arrivare almeno a cinque, come spiegano il presidente regionale della Corte dei Conti, Carlo Greco, e gli altri magistrati contabili, che parlano di «un adeguamento della previsione statuaria relativa all’organo di amministrazione, attualmente previsto unicamente in forma collegiale da cinque a nove membri» ed elencando una serie di prescrizioni riferiti ai regolamenti spiegano che «la regola dell’amministratore unico può essere derogata con un cda composto da tre a cinque membri».
Il nuovo assetto a maggioranza pubblica raggiunto la primavera scorsa (con il 52,24% delle quote) «rende necessario valorizzare pienamente la prevalente partecipazione pubblica». Infine un’altra stoccata arriva sul futuro del rapporto ComuneFiera: «Si rileva la necessità di includere nella prossima razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche anche le partecipazioni indirette detenute tramite BolognaFiere». Ovvero la Fiera del Levante di Bari, le fiere di Modena e Ferrara ma anche alcune manifestazioni come Cosmoprof.
Lasciando viale Aldo Moro tocca alla Cineteca (la fondazione è detenuta al 100% da Palazzo d’Accursio).A finire nel mirino sono le partecipazioni indirette «L’immagine ritrovata Asia Ltd», con sede a Hong Kong (51%) e «L’image retrouvee sas» di Parigi (51%) entrambe all’interno del contenitore «L’immagine ritrovata srl» (100% comunale) con attività di restauro e conservazione di materiale cinematografico. «Si rileva la carenza di motivazione sul mantenimento di questa attività all’estero da parte di un ente locale» sentenziano i giudici: in particolare la società asiatica — viene evidenziato — ha un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti.
Sull’Aeroporto, così come per la Regione, viene ricordato un valore troppo basso delle azioni durante la fase di quotazione in Borsa dello scalo: vicenda sui quali la Corte si era già espressa in passato.