Nencini invoca il Pdl di sinistra «Partiamo da Bologna»
La proposta verrà lanciata oggi dall’assemblea in programma a Bologna
Il leader del Psi, Riccardo Nencini, in un’intervista al Corriere di Bologna, in occasione dell’assemblea dei socialisti oggi in città, lancia l’idea di dare vita ad un partito unico del centrosinistra, sul modello sperimentato anni fa dal centrodestra con la costituzione del Pdl.
«Il Pd ha esaurito la sua funzione — spiega il leader socialista — ed è giunto il momento in cui le forze del centrosinistra cedano una parte della loro sovranità per dare origine ad un progetto nuovo».
il leader dei socialisti, Riccardo Nencini riunisce il Psi centro-nord a Bologna all’Hotel Regency, il primo appuntamento dopo le elezioni Politiche del 4 marzo.
Che cosa dirà al suo partito?
«Dirò — spiega Riccardo Nencini — che quella che ha subito il centrosinistra alle ultime elezioni politiche non è stata una semplice sconfitta ma un’autentica disfatta, una delle peggiori nella storia repubblicana. E dunque dirò che dobbiamo ripensare il canone con cui ci rivolgiamo al nostro popolo».
Che cosa c’è da fare secondo lei adesso?
«La settimana prossima incontrerò il segretario del Partito socialista europeo e gli chiederò la convocazione di un congresso straordinario perché il problema è naturalmente europeo e non solo italiano».
Ma tornando in Italia qual è secondo lei il canone nuovo su cui deve puntare il centrosinistra per risalire la china?
«Io penso che il Partito democratico abbia esaurito la sua missione: se alle elezioni ti votano solo i pensionati e gli impiegati vuole dire che il progetto per cui era nato nel 2007 è superato. E allo stesso modo anche Liberi e Uguali, socialisti e radicali che insieme hanno preso circa 2 milioni di voti, sono troppo piccoli per fare massa.
E dunque?
«Serve che ognuna di queste forze rinunci ad un pezzo della sua sovranità per creare un progetto nuovo».
Il partito unico del centrosinistra?
«Penso ad una concentrazione repubblicana, ad un modello simile a quello dell’ex Pdl del centrodestra. Serve un’organizzazione politica un po’ più larga di un partito».
Che cosa deve fare il centrosinistra invece rispetto al tema del governo?
«Io tempo fa dicevo che si rischiava un governo con Lega
” Dopo la disfatta subita alle ultime elezioni politiche bisogna ripensare al canone con cui ci rivolgiamo al nostro popolo
e Cinque Stelle e ci siamo. Non possiamo partecipare ad un governo del genere, noi dobbiamo concentrarci sul rilancio del centrosinistra e provare a dare risposte nuove su sicurezza e lavoro».
Ci può fare qualche esempio?
«Bisogna fare in modo che i richiedenti asilo che hanno diritto a vivere sul nostro territorio siano utilizzati in lavori socialmente utili e serve un grande piano di investimento delle Regioni a partire dalla valorizzazione del paesaggio».
Perché ha scelto proprio Bologna per lanciare questo annuncio politico agli alleati?
«Perché l’Emilia insieme alla Toscana è l’unica regione dove il centrosinistra è ancora competitivo. E perché solo da una città come Bologna poteva partire un progetto come questo».