Corriere di Bologna

C’è il Crotone Non Destro «affaticato»

Donadoni: «I fischi? So che c’è chi è più bravo di me, mi impegno per avvicinarm­i a costoro»

- di A. Mossini

Il Crotone a caccia di punti salvezza, il Bologna per un altro esame di maturità: oggi allo Scida la squadra di Donadoni cerca continuità dopo i pareggi contro Lazio e Roma e lo farà senza Destro, fermato da un affaticame­nto al polpaccio. Il tecnico non l’aveva citato nella lista degli acciaccati — contrariam­ente a Nagy e Gonzalez, a loro volta out — pur facendo capire che avrebbe avuto poco spazio («Con il 4-3-3 c’è un solo centravant­i e se ne hai uno che sta facendo bene diventa complicato, a meno che non dimostri ancora di più») e il problemino fisico del numero 10 ha fatto il resto.

Ci sarà Palacio, in una partita per cuori forti in un ambiente infuocato: «Sono in una situazione difficile e ci aspetta una gara tosta sarà fondamenta­le l’impatto, dovremo far capire all’avversario che siamo lì per i tre punti. Le assenze del Crotone? Giocherann­o altri che vorranno dimostrare, se pensiamo di avere vantaggi perché mancano Budimir o Benali partiamo col piede sbagliato. Sarebbe un errore enorme». L’unico dubbio di formazione è tra Donsah e Dzemaili, con lo svizzero non al 100% fisicament­e e vittima di un episodio spiacevole in settimana («l’ho visto tranquillo», assicura l’allenatore), mentre sull’altra panca Donadoni troverà un grande amico: «Dire Zenga significa pensare a quando ero giovane, ai momenti vissuti in Under 21 e in Nazionale A. Si incontrera­nno due vecchi amici che cercherann­o di essere migliori l’uno dell’altro». Per farlo, Donadoni avvisa e richiama i suoi ad avere fame: «Non si deve avere l’acqua alla gola per avere determinaz­ione feroce, bisogna averla sempre. Solo così si arriva in alto: a me da fastidio perdere pure una partita a carte».

L’ultima battuta è sui fischi ad personam ricevuti contro la Roma, ma anche dopo una settimana il tecnico replica con filosofia: «Siamo tutti qui per dare lustro al club e alla città. So che c’è qualcuno più bravo di me, come in tutti gli ambienti: più che metterci il massimo impegno per avvicinarm­i a coloro che sono tanto bravi è difficile fare. Se arrivano applausi sono contento, i fischi ti invogliano a fare di più e meglio».

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Tecnico Roberto Donadoni, dal 2015 al Bologna

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