Corriere di Bologna

Passante, duello governo-Lega

L’infrastrut­tura Nencini: «Il nuovo esecutivo può bloccarlo, conferenza dei servizi spero a breve» Il sottosegre­tario: fermandolo ci sarebbe il rischio di penali. Borgonzoni insorge

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lega, M5S e Forza Italia vogliono bloccare il Passante di mezzo e il governo Gentiloni, ancora in carica per l’ordinaria amministra­zione, prova a difenderlo. Ieri, Nencini, vice di Delrio, da Bologna ha sollecitat­o la convocazio­ne della conferenza dei servizi e pur ammettendo che il Passante si può ancora fermare ha spiegato che ciò avverrebbe a prezzo «di ricorsi e penali» da parte di enti pubblici e aziende private.

Parole che fanno infuriare la Lega, con la Borgonzoni che ha definito «forzatura vergognosa» la volontà di convocare in fretta la conferenza dei servizi». «La maggioranz­a dei bolognesi, attraverso il voto alle Politiche, ha detto di non volere il Passante, non si può ignorare questa volontà».

Intanto ieri, si sono riuniti in città, chiamati dal geologo Gian Battista Vai, gli anti-Passante di mezzo, e a favore del Passante Sud. Un’ottantina di agguerriti cittadini. Fra il pubblico anche la neo deputata dei 5 Stelle Alessandra Carbonaro: «Sono qui per informarmi — ha detto — ma per il movimento, la soluzione resta un potenziame­nto del sistema ferroviari­o metropolit­ano».

Il governo (uscente) prova a mettere al sicuro il Passante di mezzo e a difenderlo dagli attacchi di Lega, M5S e Forza Italia. I tre partiti infatti hanno chiesto al ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio di fermarlo, non convocando la Conferenza dei servizi, convinti che tocchi al nuovo governo decidere se andare avanti o meno. Ma Riccardo Nencini, che di Delrio è il vice, non è dello stesso avviso. Il governo Gentiloni, dice, «è ancora in carica per l’ordinaria amministra­zione». E quindi «volendo» può senza problemi convocare la Conferenza dei servizi, che anzi Nencini spera «si faccia presto». Insomma, non sembra che il post voto abbia fatto cambiare idea all’esecutivo uscente. E quel che ha detto Nencini (ieri a Bologna ad un’iniziativa del suo partito, il Psi) verrà molto probabilme­nte ripetuto dal direttore generale del ministero ai tre partiti (più Liberi e Uguali) che hanno chiesto e ottenuto un incontro in programma mercoledì. Certo, ragiona il vice ministro, il nuovo governo se vorrà potrà poi bloccare tutto. Ma a quel punto dovrà anche mettere in conto possibili «penali da pagare» alle aziende coinvolte oltre a possibili «ricorsi da parte della Regione e degli enti locali interessat­i». In realtà la richiesta di Lega, 5 Stelle e Forza Italia vuole proprio evitare uno scenario simile e infatti lo stop alla Conferenza dei servizi metterebbe il nuovo governo nelle condizioni di decidere senza dover passare dalle aule dei tribunali. Ed è per questo che le parole di Nencini fanno infuriare la senatrice leghista Lucia Borgonzoni, che punta il dito soprattutt­o contro il ministro dell’Ambiente, il bolognese Gianluca Galletti. «Devono spiegarmi quali penali si rischiano e deve dirmelo prima di tutti Galletti che ha firmato il decreto solo dopo le elezioni. Perché lo ha fatto?». La senatrice mette in fila tutta una serie di passaggi non ancora compiuti, dal «Cipe che non ha ancora stanziato i soldi» ai bandi per i cantieri «non ancora partiti». Quindi, tira le somme, «a maggior ragione ora sospendere tutto non causerebbe alcun problema». E in più c’è il dato politico uscito dalle urne il 4 marzo, e cioè che «l’80% dei cittadini — calcola Borgonzoni sommando i voti presi dai partiti anti Passante — non vogliono questa infrastrut­tura e il ministero non può non tenerne conto». Proseguire con l’opera «sarebbe una forzatura vergognosa». L’attacco della leghista avviene al termine di un incontro proprio sul Passante (e le proposte alternativ­e) al museo geologico Giovanni Capellini. Un’ottantina di cittadini (molti del comitato no al Passante) ad ascoltare la relazione del geologo Gian Battista Vai. E tra il pubblico oltre a Borgonzoni anche la neo deputata dei 5 Stelle Alessandra Carbonaro (pure lei mercoledì sarà a Roma con la leghista, il deputato Forzista Galeazzo Bignami e forse parteciper­à pure Nicola Fratoianni di Leu). «Sono venuta a questo incontro per informarmi, anche se il M5S è per il potenziame­nto del Sistema ferroviari­o metropolit­ano, quella è per noi la soluzione». Per Vai invece è un’altra: il Passante a sud per cui fanno il tifo anche Lega e Forza Italia. Un’opera che costerebbe come quello di mezzo, dice, «tra i 700 milioni e un 1 miliardo di euro, eviterebbe la presenza di cantieri in città, non avrebbe un impatto sul paesaggio e nemmeno un consumo di suolo, si può fare in tre anni e soprattutt­o toglierebb­e metà del traffico dal nodo bolognese». Vai parla soprattutt­o all’indirizzo di Virginio Merola e di Irene Priolo. «Se l’assessore alla Mobilità ha intenzione di candidarsi a sindaco, con il Passante di mezzo può benissimo scordarsel­o. Perché — prevede il professore — dovrà avere a che fare tutti i giorni con la rabbia dei cittadini a contatto con i cantieri».

” Carbonaro (M5S) all’incontro di Vai Sono venuta qui per informarmi, anche se il movimento è per il potenziame­nto del sistema ferroviari­o metropolit­ano, questa è la soluzione

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Montagnola Gli ambulanti: qui i clienti scappano
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Un cittadino sfoglia i documenti sul Passante durante un incontro pubblico sull’infrastrut­tura

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