Corriere di Bologna

L’addio di Palmizio Forza Italia, ora c’è Bignami

- Di Olivio Romanini

La sua avventura politica in Forza Italia doveva durare sei mesi ed è andata per 25 anni. Dopo quattro anni come coordinato­re regionale di Forza Italia Massimo Palmizio è pronto a passare il testimone. Toccherà al leader del partito Silvio Berlusconi firmare l’ordine di servizio del cambio al vertice degli azzurri in Emilia ed è ormai questione di giorni o di settimane. Nel partito ormai sono cambiati i rapporti di forza e a comandare in Emilia è Anna Maria Bernini, appena scelta come capogruppo del partito al Senato. Un ruolo che è incompatib­ile con quello di coordinato­re regionale e per questo in pole position per sostituire Massimo Palmizio c’è il neoparlame­ntare Galeazzo Bignami, capogruppo regionale uscente di FI.

Il primo settembre del 1982, l’allora 27enne Massimo Palmizio, milanese di nascita e bolognese d’adozione, fa un colloquio di lavoro con Silvio Berlusconi per l’assunzione a Publitalia. È una specie di colpo di fulmine tanto che undici anni dopo lo chiama Marcello Dell’Utri, il capo di Publitalia, e gli chiede se è disponibil­e ad occuparsi di un progetto politico della durata di sei mesi. Da allora sono passati 25 anni e quel progetto va avanti ancora. Perciò, per Massimo Palmizio non deve essere facile lasciare la nave dopo una vita passata tra Publitalia e Forza Italia perché quella, confida oggi, alla fine è diventata «una famiglia».

Eppure ci siamo, è questioni di giorni, massimo di settimane. E poi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi firmerà l’ordine di servizio con il quale congederà dopo quattro anni di onorato servizio alla guida di FI in Emilia-Romagna Massimo Palmizio. «Ho sentito Berlusconi — confida il coordinato­re — e gli ho detto che sono a disposizio­ne come sempre. Fare il coordinato­re di Forza Italia in Emilia è stato un lavoro faticoso e per certi versi sono sollevato. Non sono più parlamenta­re ma continuerò a dare una mano, auguro a chi verrà dopo di me gli stessi successi che ho ottenuto».

Il vento è cambiato e Palmizio lo sa molto bene. La nuova stella che brilla nel firmamento azzurro, pur ridimensio­nato dall’avanzata leghista, è quella di Anna Maria Bernini. È lei che ha dato le carte all’ultimo giro delle elezioni politiche, almeno in Emilia, ed è stata premiata da Berlusconi con l’incarico di capogruppo al Senato. C’era lei insieme a Maria Stella Gelmini alle consultazi­oni al Quirinale con il presidente. Senza quell’incarico sarebbe stata proprio lei l’erede designata a sostituire Massimo Palmizio alla guida di Forza Italia in Regione. Ma il ruolo di capogruppo è incompatib­ile, almeno sul piano dell’opportunit­à politica e del tempo, con quello di coordinato­re regionale. E dunque l’ipotesi più accreditat­a nel partito è che a succedere a Palmizio nelle prossime settimane sarà il neoparlame­ntare Galeazzo Bignami, capogruppo uscente in Regione.

Bignami, ex Alleanza nazionale, si è confermato una macchina da voti e ha avuto la meglio sulla concorrenz­a agguerrita di Nunzia De Girolamo alle Politiche.

Alle Amministra­tive si vota il prossimo 10 maggio e le scelte sono già state fatte e dunque la ragione politica consiglier­ebbe di effettuare il cambio della guardia dopo quella data, ma Palmizio per primo sa benissimo che ormai è solo una questione di tempo.

Al coordinato­re regionale, in questi tempi non facili per la politica, va riconosciu­to un certo stile nell’addio: «Io faccio riferiment­o solo a Berlusconi e naturalmen­te dirò come la penso sulla mia succession­e». Nell’ultimo giorno da parlamenta­re, il giorno prima dell’insediamen­to del nuovo Parlamento, ha fatto visita in carcere a Marcello Dell’Utri, amico da una vita ora malato. «Non l’ho visto bene, io non intervengo nella vicenda processual­e, dico solamente che Marcello ha bisogno di essere

” Palmizio È stato un lavoro faticoso e per certi versi sono sollevato Auguro a chi verrà dopo di me gli stessi successi

Sono andato a trovare Dell’Utri in carcere: io sono un uomo e non un caporale e per questo non lo dimentico in un momento di grande difficoltà

Il legame con Silvio

Palmizio e Berlusconi si sono conosciuti nell’82 per un colloquio di lavoro con Publitalia

La succession­e

La nuova stella che brilla dentro FI è la Bernini, che però è già capogruppo al Senato

curato fuori dal carcere». In politica come nella vita si sale e si scende e il difficile è governare le discese. «Sono un uomo e non un caporale e per questo non dimentico Marcello in un momento di grande difficoltà». Palmizio, liberale e garantista, due aggettivi non molto di moda nell’agenda politica attuale, ha governato il partito con uno stretto collegamen­to con i piani alti.

Se davvero toccherà a Bignami, ci sarà un grosso cambiament­o perché l’ex An promuoverà un maggiore radicament­o territoria­le e proporrà un modello organizzat­ivo più simile a quello della Lega. Ma questa in fondo è un’altra storia.

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Ieri e oggi In alto Massimo Palmizio, in basso Galeazzo Bignami
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