«La rissa? Serve un presidio fisso»
Dopo la rissa in Montagnola: «Spaccio continuo, i clienti hanno paura»
All’indomani dell’ennesima rissa, gli ambulanti della Piazzola lanciano un nuovo allarme sicurezza alla Montagnola. «Spacciano e si azzuffano, i clienti ormai scappano. L’unica soluzione è un presidio fisso delle forze dell’ordine», dicono in coro. Della questione è informato l’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini che li ha già incontrati: «Continueremo con blitz e controlli, ma presto anche il restyling».
La parte più vecchia del mercato della Montagnola è quella messa più a dura prova. Quella in cui si nota a colpo d’occhio come i clienti siano molto pochi rispetto al resto della Piazzola. Non basta la bella giornata di sole, non basta l’impegno dei venditori ambulanti, e neppure il passaggio quotidiano dei cani antidroga. Non appena un gruppetto seduto sulle scale del parco su via Irnerio alza un po’ la voce, i venditori si allarmano e le persone davanti alle bancarelle vanno via. È successo venerdì quando si è accesa la miccia tra una quindicina di ragazzi d africani. «Urla, spintoni e bottigliate», dicono gli ambulanti. E, ancora, ieri mattina: «Le risse sono all’ordine del giorno, più volte al giorno», racconta a bassa voce un commerciante: «Non voglio che mi sentano, ultimamente sono diventati più arroganti, ci sfidano».
Sulla scalinata c’è un gruppetto di ragazzi che parlottano, alcuni fanno da palo affinché nessuno li fotografi o faccia video. «Non siamo un’attrazione», dice un ragazzo. È un ventenne, richiedente asilo del Ghana, arrivato a Bologna nel 2017, l’unico che non cerca lo scontro. Gli altri insultano i commercianti che li guardano più del dovuto: «Dai, chiamate la polizia», urla uno di loro. Sulle panchine a pochi passi dalle bancarelle, arriva una ragazza italiana, ben vestita: viene subito agganciata. Sembrano conoscersi, si siede e arriva un altro ragazzo. Acquista qualcosa in una bustina scura di quelle che si notano strappate e buttate a terra vicino ai marciapiedi, quelle che più volte sono state fiutate dai cani antidroga. «Ci vorrebbero le forze dell’ordine sempre in divisa — spiegano gli ambulanti —. Non appena arrivano c’è il fuggi fuggi. Temono la divisa, ma quando poliziotti e carabinieri vanno via tornano fuori e si mettono agli stessi posti».
«Dopo la retata del 29 marzo sono diventati più sfrontati. Sanno che diamo fastidio». E proprio una delegazione di venditori della Piazzola qualche mese fa assieme alla consigliera di opposizione della Lega Nord Lucia Borgonzoni e a un avvocato ha presentato un esposto in Procura, e non più tardi di due settimane fa la stessa delegazione è stata ricevuta in Prefettura. Da lì il blitz. Oltre 130 persone identificate e un chilo di droga sequestrata. «Abbiamo incontrato il prefetto — racconta Silvia Fabbri, commerciante che da vent’anni ha il banchetto vicino a uno degli ingressi su via Irnerio —. Gli abbiamo spiegato come viviamo le nostre giornate tra la paura di una rissa e la sfrontatezza di queste persone che ci sfidano, ci minacciano. Noi restiamo qui, presidiamo con il nostro lavoro. La Montagnola per una bolognese come me è un luogo del cuore, venivo quando ero adolescente perché il mercato era bello e vivo ho deciso di aprire qui perché ci credo», e aggiunge: «Lo spaccio non è una novità. Ma nell’ultimo anno la situazione è degenerata. Spero che non si faccia male nessuno, c’è molta esasperazione. Abbiamo proposto di togliere le panchine qui a ridosso delle nostre bancarelle».
E alle lamentele dei commercianti, si aggiungono quelle dei clienti: «Vivo da 45 anni a Bologna — racconta una signora — ho sempre trovato il mercato conveniente, ma non è più sicuro». «C’è da stare attenti, non mi avvicino alle scalinate». E Vincenzo, uno dei commercianti che ha il banco lì, in mezza giornata di lavoro ha guadagnato meno della metà di quanto spende per una giornata di sosta.
Esasperati
Nonostante le retate frequenti, gli ambulanti chiedono più sicurezza: di qui l’esposto ai pm
” I venditori I pusher sono diventati molto aggressivi dopo le retate delle forze dell’ordine, appena vedono una divisa spariscono, basterebbe averle sempre qui