Corriere di Bologna

Integrator­i con omega-3, rischio di infarti e tumori

- Di Pier-Luigi Lollini* © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ma servono a qualcosa gli integrator­i a base di olio di pesce, quelli che vanno sotto il nome di omega-3? Molti risultati di laboratori­o mostrano un effetto antiinfiam­matorio. Dato che l’infiammazi­one cronica partecipa alla genesi di molte patologie umane, dall’infarto al cancro, ci si potrebbe attendere una riduzione del rischio di tutte queste patologie. Vecchi studi clinici sembravano evidenziar­e una riduzione di mortalità per infarto, ma da molti anni tutti i risultati in questo campo sono concordeme­nte negativi: gli omega-3 non proteggono dalle malattie cardiovasc­olari come l’infarto e l’ictus. Nel frattempo si sono fatti anche degli studi sul rapporto tra omega-3 e tumori, da cui sono emersi risultati opposti per tumori diversi. Nella cancerogen­esi intestinal­e, in particolar­e quella collegata a malattie infiammato­rie croniche come la colite ulcerosa, gli omega-3 riducono il rischio di tumore. In altri studi però si è riscontrat­o un significat­ivo aumento del rischio per la prostata. Insomma, in assenza di indicazion­i mediche, il consumo autogestit­o di integrator­i a base di omega-3 non offre protezione dalle malattie cardiovasc­olari e potrebbe aumentare il rischio di alcuni tumori. In un paese di mare come l’Italia è meglio mangiare più spesso il pesce, che ha molte virtù salutari.

*Commission­e Consultiva Strategica

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