Corriere di Bologna

TAKACS-NAGY CON MARTHA ARGERICH

Modena Domani al Teatro Comunale Pavarotti il maestro ungherese salirà sul podio dell’Orchestra da Camera Franz Liszt per un concerto che avrà come ospite la somma pianista argentina. Repertorio tra Mozart e Bartók. Con la solista impegnata nel «Primo Con

- Alessandro Taverna

Con le chiome di capelli sempre più bianchi e con le mani che tramutano la tastiera in una smagliante scala per giochi di prestigio, Martha Argerich torna a fare la grande magia. Più che una interpreta­zione, ogni volta è un rito ipnotico che si rigenera a contatto con le fila di musicisti, chiamati ad accompagna­rla, perché lei non ama suonare da sola. Lei è una leggenda vivente del pianoforte e con lei domani sera (ore 21) a Modena per la stagione concertist­ica del Teatro Comunale suona l’orchestra da camera Franz Liszt diretta da Gabor Takacs-Nagy. Ogni volta l’apparizion­e è quasi miracolosa per la solista di origine argentina che a settantase­i anni, ritrova il piacere di fare musica sul palco con gli artisti con cui ha maggior confidenza e complicità. Nel tempo sono stati tra gli altri Claudio Abbado, Gidon Kremer, Mischa Maisky. Apparizion­i non sono mancate anche recentemen­te in Emilia-Romagna eppure nonostante tutto sono sempre attesissim­e. Con l’Angelus dal terzo anno degli Années de pèlérinage di Franz Liszt, il Divertimen­to per archi di Béla Bartók e il Divertimen­to in re maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, domani sera Martha Argerich torna a suonare con i musicisti ungheresi il Primo Concerto di Ludwig van Beethoven.

Generosa nel coinvolger­e giovani interpreti sotto i riflettori, la pianista argentina lo conferma anche nelle registrazi­oni discografi­che, mai da sola ma sempre con altri musicisti. La conferma arriva da un recentissi­mo album pubblicato dalla Deutsche Grammophon e dedicato a trascrizio­ni a quattro mani di opere e balletti di Sergeij Prokof’ev, dove Martha Argerich suona in duo con il compositor­e armeno Sergej Babayan.

A fare un inedito ritratto di Martha Argerich ci ha pensato l’amico Gidon Kremer nell’ultimo libro apparso in Germania qualche tempo fa, che fin dal titolo: «Lettera ad una gio-

vane pianista» è una vera sorpresa, proprio perché a scriverlo è un violinista. Alla compagna di tante avventure musicali Kremer trova da accostare un mito del jazz come Miles Davis che con Martha Argerich condivider­ebbe, secondo Kremer, «la libertà nel creare sonorità senza precedenti». Fondamenta­le per Kremer è la lezione della grande pianista e rimanere se stessi, «perché, a differenza di quanto sforna il mercato, le grandi personalit­à tra gli artisti sono ancora più rare delle persone che attorno a noi non hanno il telefono cellulare».

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Podio Il Maestro ungherese Gabor Takacs-Nagy durante la direzione di un concerto
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Da sapere Lei è una leggenda vivente del pianoforte e con lei domani sera (ore 21) a Modena per la stagione concertist­ica del Teatro Comunale suona l’orchestra da camera Franz Liszt diretta da Gabor Takacs-Nagy
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