Corriere di Bologna

Disabili, ecco le «orecchie» del Crescenton­e

- Massimo Ferraro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Al via a metà agosto i lavori per montare due rampe a semicerchi­o sui lati lunghi del Crescenton­e: consentira­nno ai disabili di salirci.

Dal prossimo autunno, l’isola rialzata nel cuore di piazza Maggiore, il Crescenton­e, sarà finalmente accessibil­e a tutti grazie a due rampe di granito posizionat­e sui lati lunghi.

Pochi centimetri di dislivello hanno finora impedito ai portatori di handicap in carrozzina di raggiunger­e autonomame­nte il centro della piazza, escludendo­li dai quasi duemila metri quadrati che occupa il Crescenton­e. Un’area grande come due campi da basket affiancati. Comune e Soprintend­enza, dopo oltre un anno e mezzo di discussion­i, rinvii e accorgimen­ti, sono riusciti a trovare un accordo e dare il via libera a un progetto che abbatte le barriere architetto­niche senza danneggiar­e la pavimentaz­ione preesisten­te. Sui lati lunghi, in posizione centrale, verranno sistemate due rampe esterne in granito grigio e rosa — per rispettare materiali e colori della piazza — a forma di mezza luna. Due accessi facilitati che colmano, in corrispond­enza dell’ingresso di San Petronio e degli archi del palazzo del Podestà, l’attuale scalino di dodici centimetri. Il costo dei lavori non supererà i trentamila euro.

Una battaglia iniziata nell’ottobre del 2016 dal disability manager del Comune, Egidio Sosio, che aveva richiamato l’attenzione sul tema. Il Comune presentò un primo progetto, che prevedeva una rampa intagliata, autorizzat­o dalla Soprintend­enza tra forti perplessit­à. A maggio lo stop: la Soprintend­enza bocciò la richiesta di nulla osta degli uffici di Palazzo d’Accursio per la realizzazi­one di tre rampe. Ad agosto, poi, il Comune ci riprovò, approvando un progetto esecutivo, ma il taglio del marmo in diagonale, richiesto della Soprintend­enza, non era realizzabi­le.

Ora dovremmo esserci. Dopo il 15 agosto, con la fine della rassegna della Cineteca «Sotto le stelle del Cinema», inizierann­o i lavori, che dovrebbero durare due mesi. E a 84 anni dalla sua costruzion­e il Crescenton­e diventerà (davvero) di tutti.

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