«Virginio, un politico imprevedibile Ma per zittire Renzi serve più forza»
” L’ex premier fa il padroncino perché qualcuno glielo permette
” La prudenza di Bonaccini? Capisce sia la debolezza della posizione di Renzi, sia il fatto che alternative non ce ne sono È in standby
«Merola? Da lui ormai ci si può aspettare qualsiasi cosa. Ultimamente ha detto tutto e il contrario di tutto». Il politologo Paolo Pombeni osserva le ripercussioni locali della crisi del Pd, ma non pare preoccupato dalle dure dichiarazioni del sindaco, arrivato a evocare una scissione. «Merola è un personaggio che cerca di intervenire sui punti caldi, quelli che più attirano l’attenzione dell’opinione pubblica. Quindi su Renzi».
Professore, il sindaco Virginio Merola ha chiamato «padroncino» Matteo Renzi per come sta gestendo, da ex segretario, il Pd.
«Renzi fa il “padroncino” perché qualcuno glielo permette. Ha una rappresentanza parlamentare fedele che lo sostiene. Non ci si può limitare a dirgli di stare zitto, bisogna essere più forti di lui e ottenere un consenso maggiore».
Intanto i parlamentari Andrea De Maria e Francesco Critelli da orlandiani ormai sembrano i nuovi veri renziani.
«È un classico dei politici di professione: prima di prendere delle decisioni, valutano le conseguenze. Per loro adesso rompere l’unità del Pd non porta da nessuna parte, e quindi si tengono allineati e coperti seguendo chi è più forte all’interno del partito. Non hanno alcun interesse a mettersi contro Renzi, si indebolirebbero e basta».
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, sembra un renziano piuttosto cauto in questa fase.
«È un politico di lungo corso, capisce sia la debolezza della posizione di Renzi, sia il fatto che alternative non ce ne sono. È in stand-by. Tra l’altro per lui è più complicato, guida una Regione, non può essere strascinato nelle confuse beghe politiche. La sua posizione mi sembra quella più responsabile».