Corriere di Bologna

Match point Fortitudo «Andiamo a vincere»

- Enrico Schiavina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Vincere anche gara3, chiudere senza strascichi la questione ottavi di finale e guadagnars­i così dieci preziosi giorni di riposo in vista dei quarti, che iniziano solo lunedì 14. È la missione della Fortitudo stasera (ore 20.30, diretta Trc) ad Agrigento, anzi ad esser precisi a Porto Empedocle, dove c’è il PalaMoncad­a: la strada per arrivarci il gruppo della Effe ormai la conosce, visto che è il terzo anno in fila che ci viene per i playoff.

«Adesso giocano in casa loro, noi abbiamo viaggiato e siamo un po’ ammaccati, però non cerchiamo scuse: una dobbiamo vincerla e basta» è sincero Gianmarco Pozzecco. Che non mette le mani avanti, anche se la prudenza non è mai troppa e qualche problemino indubbiame­nte c’è, perché la Effe bolognese è più forte della sua omonima siciliana e una partita qui deve vincerla, meglio se oggi e non l’eventuale gara4 di lunedì. «Il nostro roster è lungo e non dobbiamo nasconderc­i dietro qualche problema fisico, che comunque abbiamo» dice il coach dell’Aquila. Problemi a due lunghi su tre, Matteo Chillo che è rimasto a Bologna a curarsi il polpaccio, Luca Gandini che ha il pollice sinistro gonfio, ma gioca lo stesso.

«È il reparto a cui di solito chiediamo di spendere di più in termini di energia e falli, ma abbiamo le armi per sopperire. Chiederò a Mancinelli più minuti da numero 5, a Italiano da numero 4». Pozzecco conosce bene la Sicilia e non soltanto perché ha giocato ed allenato a Capo d’Orlando; in queste settimane a Bologna ad esempio lo ha seguito quasi come un’ombra il trapanese Ugo Ducarello, che fino a due mesi fa allenava Trapani in A2 (tra l’altro lui il suo unico derby con Agrigento quest’anno l’ha vinto). Si sa che il fattore campo da questi parti ha un peso relativo, e neanche stasera dovrebbe esserci il pienone (c’è pure in contempora­nea Juve-Bologna e in zona i bianconeri pare abbiano grande seguito), ma i soliti duemila o poco meno, un pubblico corretto e un ambiente giocabilis­simo, dove quest’anno la Moncada ha vinto 10 volte su 15.

La Effe qui negli scorsi playoff ha vinto 3 volte su 4, ma ha anche rimediato una sconfitta bruciante, lo schiaffone da cento punti subiti in gara1 del 2017. A Bologna Franco Ciani ha fatto il solito pieno di compliment­i ma non è mai veramente andato vicino a vincere, nemmeno in gara2. «Hanno giocato una seconda partita molto intelligen­te, sanno dove e come colpirci, servirà attenzione e altrettant­a lucidità» aggiunge Poz. Che però finora la serie la sta controllan­do anche sul piano delle scelte tattiche, ad esempio con le staffette difensive che stanno strangolan­do Evangelist­i

(7/23 in due partite), l’uomo chiave dell’attacco siciliano.

Mentre il tenero Penny Williams, 15 punti in 67 minuti giocati con 1/8 da tre, finora si è quasi annullato da solo, un po’ meglio ha fatto Cannon, ma a parte qualche lampo isolato del resto della truppa italiana (più che altro Ambrosin e Pepe) la Moncada non sembra avere le armi per invertire l’inerzia della serie. Vincerne una invece è un’altra cosa.

«Ci proviamo, siamo vivi» ripete Ciani, per cui potrebbe anche essere l’ultima partita di otto anni irripetibi­li ad Agrigento: i suoi di certo combattera­nno. «Ai miei io chiedo solo di metterci intensità — chiude Pozzecco — poi quante partite serviranno lo vedremo».

” Problemi ai lunghi È il reparto a cui di solito chiediamo di più come energia e falli ma abbiamo armi per farcela

” Adesso giocano in casa loro, noi abbiamo viaggiato e siamo un po’ ammaccati, però non cerchiamo scuse, una dobbiamo vincerla

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Gioco di squadra Gianmarco Pozzecco e i suoi ragazzi
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In casa Alessandro Amici

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