Tondelli, il pioniere della contaminazione
Nella tesi del libro di Carnero, lo scrittore apre nuove strade. Oggi la presentazione
La monografia dedicata a Pier Vittorio Tondelli da Roberto Carnero, docente di letteratura italiana all’Università di Verona, colloca lo scrittore di Correggio in un preciso filone. Lo scrittore giovane, edizioni Bompiani, inizia parlando della figura emergente negli anni 80 del giovane scrittore, voce, alter ego, specchio di un fenomeno dilagante da quei tempi, ossia una cultura e una letteratura giovanile ben distinte da quelle degli adulti, portatrici di valori e inquietudini differenti, particolari. Il volume sarà presentato oggi alle 17.30 alla libreria Zanichelli da Carnero con Enrico Palandri, autore di Boccalone, uno dei romanzi che nel 1979 aprono la strada a una letteratura che riflette i disagi politici ed esistenziali della generazione uscita dai sogni e dagli scontri del ’77.
Palandri scrive una postfazione di questo studio, registrando la diffidenza degli esponenti della neoavanguardia del Gruppo 63 per un autore che «voleva partecipare di un mondo che premeva da fuori della letteratura». Nota Palandri in Tondelli una grande libertà nelle scelte letterarie, figlia delle stesse sperimentazioni precedenti, e nei comportamenti, sulla scia dei movimenti degli anni ’70.
Carnero mette l’accento sul motivo fondamentale del disadattamento sociale, «non solo come incapacità di uniformarsi alle regole, ma anche come mancanza della volontà di farlo». Nel libro traccia un percorso che vede Tondelli raccogliere varie eredità letterarie ma non solo, aprendo la strada alla contaminazione tra i linguaggi (il romanzo, la poesia, il cinema, il fumetto, la musica pop e rock, il teatro).
Tutto inizia da Il giovane Holden di Salinger e da On the Road di Kerouac, ma anche da Gioventù bruciata con James Dean e dal rock.
La scrittura si nutre di un gusto per la narrazione, il contatto, la chiacchiera se volete, figlio anche del magistero di Gianni Celati a Bologna, e si avvia a recuperare, dopo gli sperimentalismi, la trama, i personaggi, le emozioni, con un nuovo senso di relazione tra scrittura e vita. Tondelli affronta anche l’omosessualità in modo diverso da autori di generazioni precedenti come Comisso o Pasolini, con la nuova consapevolezza data dai movimenti di liberazione. La parte più consistente del libro passa in rassegna le opere dello scrittore morto nel 1991, i romanzi, i saggi di Un weekend postmoderno, sguardo politico e antropologico su tempi di mutazioni profonde, senza dimenticarne l’opera di scouting, di scopritore a sua volta di nuovi giovani talenti.