Il «teatro elettronico» di David Berham
Stasera al San Leonardo il concerto in quartetto
A partire dagli anni 60 l’americano David Behrman, figlio dello sceneggiatore di Quo Vadis Samuel Nathaniel, di origini lituane, è stato attivo come compositore e artista, realizzando installazioni sonore e multimediali per gallerie d’arte e composizioni per esibizioni in concerto. My Dear Siegfried, Leapday Night, On the Other Ocean, Unforeseen Events, lnterspecies Smalltalk, Long Throw e Open Space with Brass sono alcune tra le opere che ha composto per solisti e piccoli ensemble. Questa sera l’ottantenne Behrman sarà protagonista del concerto del festival AngelicA, alle 21,30 al Teatro San Leonardo di via San Vitale 63 con ingresso a 8 euro, insieme con Werner Durand all’elettronica, Anthea Caddy al violoncello e John King a viola e chitarra. In programma diverse composizioni dello stesso Behrman in prima italiana e una prima assoluta come Heady String Winds, oltre ad alcune creazioni del tedesco Durand, personaggio storico della scena sperimentale tedesca. Behrman negli anni 70 aveva anche collaborato con l’artista fluxus Robert Watts e con Bob Diamond all’installazione audiovideo Cloud Music, che traduceva i movimenti delle nuvole riprese da una videocamera in tessiture armoniche. Assieme a Robert Ashley, Alvin Lucier e Gordon Mumma, aveva poi fondato nel 1966 i Sonic Arts Union, un collettivo di artisti nato per
Per Berham è stato importante anche il lungo sodalizio con Merce Cunningham
presentare dal vivo le rispettive composizioni di teatro elettronico. Fra le sue composizioni del periodo restano celebri Wavetrain per feedback e pianoforte e Runthrough per generatori e modulatori con manopole, interruttori e distributori a fotocellula. Proposta anche stasera, nella nuova versione del 2016, dopo essere stata citata da Michael Nyman nel suo saggio Experimental Music come perfetto esempio di composizione coincidente con la sua architettura elettronica. Molto importante è stato anche il lungo sodalizio di Behrman con la compagnia di Merce Cunningham, a partire dal 1968, così come le sperimentazioni dei suoi software interattivi con musicisti come John Cage, David Tudor, Joan La Barbara, Steve Lacy, Jon Gibson e Christian Wolff. (P. D. D.)