Corriere di Bologna

Decisivi in Sicilia, essenziali a Verona La Fortitudo benedice i suoi veterani

I senatori sono l’arma in più di Pozzecco, che deve gestirli al meglio per i quarti

- Enrico Schiavina

Tempo per pensare a Verona ce n’è in abbondanza, per la Fortitudo che ha chiuso in tre partite gli ottavi e non tornerà in campo fino a lunedì 14. Stringendo i denti per battere Agrigento anche sabato sera, oltre che il passaggio del turno la Consultinv­est si è guadagnata nove preziosi giorni di cuscinetto prima della prossima serie, che sulla carta dovrebbe essere più dura di quella appena chiusa in Sicilia. Dopo la schizofren­ica battaglia di gara3, Pozzecco ha dato due giorni di riposo assoluto, la squadra torna ad allenarsi solo domani, ci dovrebbe essere il tempo per recuperare le energie, rimettere in piedi Chillo e aggiustare il pollice di Gandini, insomma per far riposare un gruppo che tutti descrivono come anziano, spremuto, bisognoso di intervalli più lunghi delle avversare. In realtà rischia di essere banale — se non sbagliato — ridurre l’analisi dei playoff della Effe solo a una questione di tempi, di giorni tra una partita e l’altra, di età media elevata. «Quando si gioca di più ci si allena di meno, ed è la condizione ideale, specie per i veterani» diceva Pozzecco prima di Agrigento a proposito dei ritmi dei playoff, sulla carta sfavorevol­i ai suoi. In realtà l’Aquila finora ha dimostrato non solo di poter benissimo giocare ogni due-tre giorni, ma anche di poterlo fare con rotazioni ulteriorme­nte ridotte, i veterani ancor più coinvolti. Contro Agrigento l’asse portante dei tre 35enni ha preso in pugno le operazioni e guidato la squadra con slancio e sicurezt’anni, za, senza mai accusare lo sforzo: Rosselli ha giocato 94 minuti in tre partite, Mancinelli 92, Cinciarini 86. Il Mancio in particolar­e sta facendo gli straordina­ri: 32.4 minuti di media, 18.8 punti, 6.7 rimbalzi nelle 7 partite col Poz in panchina. «È esattament­e lo stesso di quando aveva ven- quando giocavamo assieme. E a questi livelli è dominante» dice il suo allenatore, che di lui si fida ciecamente. Ma non c’entrano nulla i rapporti personali, anche Fultz è un vecchio amico del coach ma il suo minutaggio sta precipitan­do, in parallelo col rendimento. Tanto che sabato sera ha dovuto giocare 37 minuti pure Okereafor, e alla fine si è ridotto a spiccioli il contributo della panchina: bene Amici, benino Pini, ma disperso Italiano e di nuovo malissimo McCamey. Si potrà fare strada, con rotazioni del genere? Forse è questo che deve preoccupar­e Pozzecco, non l’età dei suoi uomini chiave, che stanno reggendo alla grande. Soprattutt­o in prospettiv­a di una serie con Verona, che sembra più forte di Agrigento: contro Legnano, numero 3 dell’Ovest, Dalmonte ha fatto 3-0 con fattore campo a sfavore, la sua squadra è fresca, giovane, poco esperta ma molto fisica. Pronta a dar fastidio alla Consultinv­est, che comunque in stagione regolare ci ha vinto bene due volte su due. Da oggi prevendita per le due partite (gara2 il 16), con prelazione per gli abbonati fino a venerdì.

” Il coach Mancinelli è ancora lo stesso di quando aveva vent’anni, il periodo in cui eravamo assieme. Se si gioca di più ci si allena di meno ed è la condizione ideale, specie per i veterani

 ??  ?? Cecchino Stefano Mancinelli ad Agrigento è stato a tratti immarcabil­e: ha realizzato 20 punti
Cecchino Stefano Mancinelli ad Agrigento è stato a tratti immarcabil­e: ha realizzato 20 punti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy