Di Vaio: «Orgogliosi di Verdi, parleremo presto del suo futuro»
Il club manager: «Con Chievo e Udinese dovremo far bene»
«Non sono due partite solamente da onorare, ma da fare bene»: il club manager del Bologna Marco Di Vaio è chiaro quando gli viene chiesto delle ultime due sfide di campionato contro Chievo e Udinese, squadre in lotta per la salvezza. Le avversarie rossoblù si giocano tanto, ma il Bologna dopo un campionato così grigio non può permettersi altre cadute: «Dobbiamo fare bene per volontà in primis del presidente — sottolinea l’ex capitano — poi del club, del tecnico e degli stessi giocatori. Vogliamo cercare di migliorare quanto fatto lo scorso anno, a livello di punti e di classifica, e vogliamo finire bene davanti ai nostri tifosi perché al Dall’Ara abbiamo perso troppe partite». Il dirigente ha fatto il punto a margine dell’intitolazione dello stadio di San Lazzaro di Savena a Maurizio Cevenini, l’ex consigliere comunale e regionale rimasto nel cuore di tutti i bolognesi: il suo volto, ritratto da un murales di Fabieke (ispirato ad uno scatto del fotografo Giorgio Benvenuti), ora campeggia sulla tribuna di quello che una volta era lo stadio Kennedy e che da ieri porta il nome del Cev. «Un amico di Bologna, del Bologna, dei bolognesi e di tutti noi», sottolinea Di Vaio che poi usa la macchina dei ricordi anche per parlare della sfida al Chievo: «Quel gol in casa al 92’ è una delle mie emozioni più grandi da calciatore». In chiave futura, però, gli occhi sono puntati sul destino di Verdi, dopo le parole del giocatore a Torino. E Di Vaio fa professione di ottimismo: «Siamo orgogliosi della sua dichiarazione d’amore nei confronti della città, del club e dell’allenatore. A fine anno ci siederemo al tavolo con lui e con altri cardini della squadra, come Destro, Mirante e Dzemaili, per delineare il futuro: a gennaio ha deciso di non andare al Napoli e al tempo stesso noi gliel’abbiamo permesso. Va sottolineato che qui c’è una società con un presidente che può permettersi di rifiutare 25, 28 o 30 milioni». Sarà, ma dopo averlo ceduto ci mancava solo che lo avessero anche forzato ad andare altrove, visti poi i risultati nel girone di ritorno. A proposito di quelli, Di Vaio sottolinea: «Essere salvi da tanto tempo non è scontato, come dimostra questo finale di campionato in cui è rimasta invischiata nella lotta-salvezza qualche squadra che pensava di essere al sicuro. Di certo è mancato un salto di qualità nell’interpretazione delle partite: ne abbiamo perse troppe e dobbiamo migliorare». Quanto al mercato che verrà, alla domanda se attendersi ritocchi o rivoluzioni Di Vaio risponde vago: «Il mercato è imprevedibile, ora finiamo bene il campionato poi dovremo parlarne con presidente e allenatore».