«IO CON SALVINI NON PRENDEREI NEANCHE IL CAFFÈ»
Si infuria Ivano Marescotti per l’alleanza con la Lega: «La peggior destra italiana»
«Sono contrario a questa alleanza, la Lega è un partito fascistoide, la peggior destra italiana. Io con Salvini non ci prenderei nemmeno un caffè». Ivano Marescotti è a dir poco arrabbiato, ma non sorpreso. Per la prima volta il 4 marzo si è lasciato alle spalle la sinistra, e ha votato il Movimento 5 Stelle, sapendo che l’alleanza con il Carroccio sarebbe stata un opzione sul tavolo. Ma fino all’ultimo ha sperato che le cose andassero per un altro verso. «Tutti hanno spinto per questa soluzione, a cominciare dal Pd che non vedeva l’ora», si lamenta l’attore romagnolo. Si è pentito di aver votato 5 Stelle?«Assolutamente no, cosa avrei dovuto votare? Il Pd lo escludo in partenza, Liberi e uguali non rappresenta nessuno, quelli di Potere al popolo non so nemmeno chi siano. Io mi ritengo ancora un comunista, ma nessuno mi rappresenta. L’idea di non votare non mi appaga e il voto ideologico non mi riguarda più. Qui non si tratta di fare la rivoluzione socialista. Certo, se un voto viene tradito, poi si traggono le conclusioni».
E quali sarebbero?
«Intendiamoci, se da questo accordo tra 5 Stelle e Lega si esclude il conflitto di interessi, vuol dire che Berlusconi sta ancora comandando. Vediamo se parlano di togliere i politici dalla Rai o di togliere la Buona scuola. Perché se tutto si riduce alla flat tax e a preparare cannonate sui migranti, vuol dire che a parlare è solo la destra salviniana».
E quindi?
«Quindi i 5 Stelle devono stare ben attenti, perché in questo modo quei milioni di voti arrivati da sinistra rischiano di non rivederli più. Il mio di sicuro, ma come me ce ne sono tanti altri delusi».
Quindi se ci dovessero essere delle elezioni anticipate non rivoterebbe il M5S?
«Dipende. Come ho detto, bisogna prima vedere cosa c’è in questo contratto di governo. Ma se si rivotasse tra sei mesi, potrei comunque riprovare con loro, perché si tratterebbe di un ballottaggio tra Di Maio e Salvini. Non si può dare una risposta assoluta, in politica le cose cambiano ».
Par di capire che secondo lei il peccato di Di Maio non ancora è mortale.
«Esatto. Ripeto, è importante vedere cosa ci sarà in quel contratto».
Oltre ai programmi, ci sono le persone. Che effetto le fa ritrovarsi “alleato” con il deputato leghista Giancarlo Tonelli, già leader del Sap, il sindacato autonomo di Polizia?
«Può farmi tutti i nomi che vuole, non cambia molto: dei leghisti penso malissimo, non ne stiamo nemmeno a discutere. Io poi non sono nemmeno un iscritto o militante dei 5 Stelle. Li ho votati, se poi vanno in un’altra direzione non posso fare nulla».
Sono contrario a questa alleanza, la Lega è un partito fascistoide, la peggior destra italiana E io sono comunista