Merola spedisce 5.000 lettere «Qui scuola e grande parco»
Prati di Caprara, il sindaco ai residenti dopo le proteste: riqualifichiamo
«Avrete notato che da alcuni giorni in questa zona sono in corso dei lavori. Nell’area dei Prati di Caprara sarà costruita una nuova scuola che potrà accogliere 520 tra bambini e ragazzi». Ha preso carta e penna il sindaco Virginio Merola e ha scritto una lettera a cinquemila residenti della zona dei Prati di Caprara, in rivolta nelle ultime settimane per l’abbattimento di una parte degli alberi del bosco dentro all’ex area militare, per rassicurarli sul fatto che il progetto lì previsto rappresenta «uno dei tasselli fondamentali delle politiche urbanistiche di questa amministrazione, perché prevede di riqualificare un’area lasciata all’abbandono con conseguenti fenomeni di degrado senza costruire su suolo agricolo».
La lettera, firmata anche dall’assessore all’Urbanistica Valentina Orioli di Palazzo d’Accursio, che il Comune ha già iniziato a distribuire, è stata mandata ai cittadini per mettere a tacere le critiche mosse a Palazzo d’Accursio nell’ultimo mese, accusato di non salvaguardare, anzi, addirittura di sacrificare, un importante polmone verde della città. Critiche così aspre che in più di 1.200 — e il numeri è destinato a crescere nelle prossime ore — hanno aderito, negli ultimi giorni, all’appello del comitato «Rigenerazione NO speculazione» per un pic nic «clandestino» dentro ai Prati di Caprara previsto per domani dalle 12,30 in avanti.
Ma il primo cittadino nella sua lettera ricorda ai bolognesi che «una nuova scuola è necessaria per le esigenze attuali degli studenti e delle famiglie di questa zona della città». Una decisione, si ricorda nella lettera, votata dal consiglio comunale nel 2016, quando fu approvato il Poc «Rigenerazione di patrimoni pubblici». «Per questo motivo nella parte Est dei Prati di Caprara — ricordano Merola e Orioli — sono in corso i lavori di bonifica degli ordigni bellici. Sono lavori che, necessariamente, prevedono anche il disboscamento della vegetazione cresciuta negli anni in cui l’area è stata abbandonata». Quindi, per rispondere alle critiche: «Nell’area dei Prati di Caprara non esiste un parco che viene raso al suolo, ma alberi cresciuti in modo spontaneo su un terreno che deve essere reso sicuro».
I lavori di bonifica, che sono eseguiti dall’Agenzia del Demanio, dureranno alcuni mesi e interessano un’area di 12.000 metri quadrati, viene spiegato ai residenti nella lettera: «È la parte dove verrà costruita la scuola con la strada di accesso da via Saffi». Al termine dell’intervento di bonifica l’area «verrà trasferita al Comune — scrivono il sindaco e la sua assessora all’Ambiente — che dovrà approfondire lo stato dei suoli ed eventualmente fare la bonifica ambientale. Poi si potrà procedere con la progettazione e costruzione della scuola: l’avvio dei lavori è previsto nel 2020».
Nell’insieme il Poc «stabilisce che l’area, ex militare, diventi a tutti gli effetti una parte di città con abitazioni, uffici, commercio e servizi. I 47 ettari dei Prati di Caprara — affermano Merola e Orioli nella loro lettera — saranno quindi riqualificati con un progetto che offrirà alla città di Bologna, oltre alla nuova scuola, un nuovo parco urbano di 20 ettari, edilizia residenziale sociale e opere necessarie per migliorare la mobilità: strade, parcheggi pubblici e piste ciclabili».