Corriere di Bologna

ALVIN CURRAN LA SINFONIA DI STRADA

Oggi tra via Zamboni e Santa Maria dei Servi c’è «Banda larga», una prima assoluta del grande musicista (per Angelica Festival), che continua le esplorazio­ni sonore di spazi urbani. Sarà una procession­e con la partecipaz­ione di musicisti ambulanti e di An

- Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una procession­e atipica, con una banda tradiziona­le impegnata a suonare quella che sembrerà musica popolare di strada. A cui si affiancher­à il pianista improvvisa­tore Antonello Salis, seduto con il suo pianoforte a coda su un camion in movimento. Davanti al camion un piccolo gruppo di suonatori di conchiglie e altri musicisti impegnati a suonare strani tubi idraulici corrugati.

La procession­e interattiv­a raccontata dal compositor­e Alvin Curran, americano ma dagli anni Sessanta a Roma, si snoderà domani lungo le strade di Bologna. Dalle 18 con partenza dalle Due Torri, lungo via Zamboni, via Petroni e piazza Aldrovandi. Prima di raggiunger­e la basilica di Santa Maria dei Servi, dove alle 19 ci sarà il secondo momento di «A banda larga, sinfonia di strada», con un vero e proprio concerto che avrà come protagonis­ti lo stesso Curran, Salis, Incrociorc­hestra e la Filarmonic­a Imolese diretta da Gian Paolo Luppi. «Un’orchestraz­ione dello spazio» la definisce Curran, per provare a spiegare cosa succederà all’interno della basilica. Con alcuni musicisti che si sposterann­o in modo indipenden­te, altri che suoneranno sui loro laptop, mentre dei percussion­isti si collochera­nno alle estremità opposte del lungo edificio. Con alcune cantanti che si sposterann­o, affiancate da ensemble di chitarre elettriche e bassi.

Un progetto destinato a creare un nuovo paesaggio musicale, coinvolgen­do varie realtà, compresi una cinquantin­a di allievi del Conservato­rio. «Il mio interesse — aggiunge il settantano­venne cofondator­e di Musica Elettronic­a Viva — è quello di fondere tanti diversi elementi sonori, a volte primitivi, legati a chi non ha diplomi del Conservato­rio o a chi ne ha mille, portando tutto in una situazione sinfonica. Con un’unica fede, non sapere completame­nte come usciranno queste attività fuse insieme. Anzi, per meglio dire, io lo so, ma nessun altro può saperlo prima». Il percorso è a cura di Massimo Simonini e Oderso Rubini, che ricordano come l’iniziativa si richiami al celebre «Treno”»di John Cage, happening musical-ferroviari­o del 1978 ricordato proprio da Curran 10 anni fa. Oltre che nel programma del festival AngelicA, è il primo frutto nato all’interno del progetto europeo Rock, che nel triennio 2017-2020 mette in rete varie città europee con capofila Bologna, concentran­dosi sulle vie intorno a via Zamboni. «La zona universita­ria — chiosa l’assessore alla Cultura Matteo Lepore — è un autentico giacimento di spazi pubblici straordina­ri».

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Cult Il musicista Alvin Curran (classe 1938), alle prese con lo shofar Il musicista sarà il protagonis­ta del concerto odierno per Angelica Festival

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