Donadoni ipoteca il futuro rossoblù
Oggi l’ultima in casa con il Chievo: «Vogliamo chiudere bene davanti al nostro pubblico»
Un po’ di presente e tanto futuro nelle parole di Roberto Donadoni alla vigilia di Bologna-Chievo: la gara di oggi ha senza dubbio più valenza per i veronesi, in piena lotta-salvezza, e allora si guarda anche a ciò che sarà dal 20 maggio in avanti. E se il dubbio è che quella di oggi possa essere l’ultima partita casalinga di Donadoni con il Bologna — nonostante il restante anno di contratto — il tecnico prova a toglierlo chiaramente: «Ora penso a finire al meglio la stagione poi faremo le considerazioni necessarie. Quando uno fa una scelta non serve sventolarla ai quattro venti, altrimenti è come quando uno fa del bene e lo racconta per evidenziare di essere bravo: la mia storia a Bologna parla chiaro, è inutile che dica che potevo andare in Nazionale o altrove. Ho fatto una scelta e continuo a lavorare con volontà ed entusiasmo per dimostrare che è stata azzeccata: il passato non cambia, puoi modificare il presente e fare in modo di rendere il futuro migliore».
Un pensiero articolato che sa di conferma a titolo personale, in attesa delle valutazioni del club. Un tema che torna anche quando gli viene chiesto delle parole di Verdi dopo Juventus-Bologna, che aveva citato anche le decisioni del tecnico tra i fattori da valutare per una sua permanenza: «Non sono rassegnato a perderlo, la sua cessione in estate non è certa. Sono riconoscente per l’attestato di stima, sono felice e orgoglioso di aver avuto la chance di allenare uno come lui e spero di continuare a farlo: si è guadagnato la Nazionale ma è solo il preludio a qualcosa di ancora migliore. Le sue parole mi danno maggiori stimoli e voglia, legandomi ancora di più al mio lavoro e a questa società». Oggi il tecnico cercherà di superare i 41 punti dello scorso anno: out Di Francesco (contusione al ginocchio) Orsolini e Gonzalez, in avanti ci sarà una chance da titolare per Destro («Voglio farci due chiacchiere, se vedrò lo stimolo di finire bene il campionato lo utilizzerò») insieme a Verdi e Palacio, mentre i due ballottaggi al 50% sono Crisetig-Pulgar e Romagnoli-De Maio. «C’è la voglia di migliorare i punti della passata stagione e vogliamo chiudere bene davanti al nostro pubblico», sottolinea Donadoni.
Di fronte ci sarà un Chievo determinato a mantenere quel prezioso punto di vantaggio sul Cagliari, terzultimo. E per fare partita patta sul piano delle motivazioni servirà parecchia grinta: «Arriveranno qui decisi — avvisa Donadoni — ci attende una partita tosta a ogni livello, dovremo farci trovare pronti. Non conosco i motivi della loro involuzione, ma ricordo che termini si usavano qualche mese fa per il Chievo di Maran o l’Udinese di Oddo». Una sottolineatura che sembra quasi un sassolino tolto dalle scarpe, citando due allenatori spesso portati ad esempio in inverno dal fronte dei critici verso il tecnico rossoblù.
Il presente
Continuo a lavorare con entusiasmo per dimostrare che la mia scelta è stata azzeccata
Il futuro
Le parole di Verdi mi danno maggiori stimoli e voglia, legandomi ancora di più a questa società