CONSERVARE E RINNOVARE
Ora o mai più. Bologna e l’Emilia rosse hanno una chance per essere finalmente riferimento nazionale. Fare il pci. In minuscolo. Il partito conservatore italiano. Poi lo chiamino come vogliono, può essere il titolo del secondo libro di Virginio Merola e Andrea De Maria. Il primo si chiamava «Insieme», plagio del Prodi vincente, anticipo dei sedicenti prodianirenziani perdenti.
Conservazione? Sinistra unita, di governo, convinta che antiche divisioni resistano. Destra, sinistra, Europa. Le motivino, guardando a Sanders e Corbyn, anche se hanno vinto Trump e May. È un mondo da cambiare, non solo da (non) interpretare. La sinistra perde dappertutto, dal «rinnegato» Macron ad Angela Merkel che costringe all’alleanza i socialdemocratici eterni secondi.
La chance è offerta dal probabile governo romano 5 Stelle-Lega. La possibilità di conservare nel rinnovamento: mito di Togliatti, Berlinguer, del maltrattato Occhetto della Bolognina. Il cuperlianorenziano De Maria sul Corriere di Bologna chiama al ritorno a casa degli elettori di sinistra che hanno votato Grillo. L’ex sindaco di Marzabotto cosa propone, oltre l’ennesima assemblea rifondativa del Pd? Quale governo? Lui ha detto no a Di Maio prima di ogni trattativa e di ogni riunione collegiale. Sicuro che il futuribile Di MaioSalvini sia il governo più di destra d’Italia? E Scelba, Tambroni, i morti di Reggio Emilia, Berlusconi-Previti? Il reddito di cittadinanza, l’attacco alla legge Fornero, la lotta alla tratta degli immigrati sono «di destra» per quello che il Pd sogna «il popolo di sinistra»?
A Roma il Pd — dopo D’Alema, Amato, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni — pensa che l’opposizione sia pagante. Da queste parti avviene il contrario: deve mostrare che governare da sempre è un bene. A giugno si vota a Imola, nel 2019 in Regione. Grillo può perdere voti da chi pensa (di nuovo) che la sinistra sia il meno peggio. Ma a vincere dappertutto ora è la Lega, «costola della sinistra» secondo uno storico D’Alema. Con radicamento sociale fra rivolta e governabilità. Non sono i grillini di Roma e Torino. Padania è invenzione di Guido Fanti e Gianfranco Miglio, filosofo futuro inventore della Lega. Nel 1951 a parlare di partito conservatore e comunista fu il modenese Antonio Delfini, intellettuale visionario. Proponeva un’Italia che nasceva dall’«autonomia» politica di ogni regione.