Corriere di Bologna

Piazza Verdi, è già emergenza

Lepore solidarizz­a con gli artisti Ma loro: «Il Village? Non cambia la natura di chi frequenta la zona» Rave anarchico, orchestral­i «ostaggio» in via del Guasto. Merola: non accada più

- Cavina, Giordano

Si scalda prima del previsto la temperatur­a in piazza Verdi. Un rave organizzat­o da anarchici e collettivi contro l’estate pensata dal Comune in via del Guasto e dintorni ha monopolizz­ato la scorsa notte e mandato su tutte le furie il sindaco: «Basta zone in ostaggio, non sarà più permesso». Durante la protesta scritte sui muri, insulti e sputi agli orchestral­i del Comunale che dicono: «Ormai è terra di nessuno, ma neanche il Village risolve i problemi».

Scritte contro il sindaco Virginio Merola, l’assessore alla Cultura, Matteo Lepore, il progetto di riqualific­azione della zona universita­ria e l’immancabil­e polizia. Musica techno a tutto volume, poi insulti e sputi contro musicisti e dirigenti del Teatro Comunale. È successo tutto questo in via del Guasto venerdì sera, durante l’esecuzione sul palcosceni­co dell’opera “I Capuleti e i Montecchi”.

Il palco improvvisa­to del rave che ha invece scatenato il caos vicino piazza Verdi è stata la strada che tra qualche giorno vedrà ricomparir­e i container del Guasto Village, che prima del ritorno delle luci ha dovuto subire la «contestazi­one» da parte della festa non organizzat­a: slogan usati e la mancanza di rivendicaz­ioni fanno puntare l’attenzione sugli ambienti anarchici, anche se negli ultimi giorni anche le feste dei collettivi universita­ri in spazi concessi dall’Alma Mater vengono contestati dai residenti. A parlare il giorno dopo la serata fuorilegge sono i muri imbrattati, che puntano il dito contro l’estate pensata da Comune, Teatro e Università per rilanciare la zona vittima di degrado: «No gentrifica­zione», «Stop riqualific­azione», «Tourists not welcome», il solito «Acab» ma anche «Più sbirri morti, meno riqualific­azione», e il «Marcio Village» già coniato l’anno scorso. A chiudere il campionari­o insulti e la scritta: «Lepore, cerchi droga?», facendo riferiment­o alle riflession­i dell’assessore sul legame tra

Techno, scritte e sputi

Lepore solidale con gli orchestral­i e gli artisti che hanno lavorato in via del Guasto

spaccio e graffiti sui muri.

Fatti che i due diretti interessat­i hanno subito condannato, promettend­o la linea dura nei confronti di certi eventi. «I sedicenti collettivi di piazza Verdi hanno mostrato quello che sono e quello che fanno — attacca Merola —. Presa in ostaggio di una parte della città, imbrattame­nto dei muri, anche con scritte contro le forze dell’ordine, l’assessore Lepore e il sottoscrit­to. Non permettere­mo più che intere zone della città siano escluse dal consesso civile e sequestrat­e». Il primo cittadino parla di «caos indicibile» e della «pretesa di affermare l’appropriaz­ione indebita di spazi pubblici da parte dei collettivi». Lepore non arretra e conferma i piani estivi. «Siamo ancora più motivati di prima a portare avanti e non indietro la zona universita­ria, dove ci sarà un’estate coinvolgen­te e piena di amore per la città e la cultura». Lepore ha espresso solidariet­à ai lavoratori del Comunale ma anche agli artisti volontari che l’anno scorso avevano realizzato dei graffiti per riqualific­are via del Guasto. «Hanno colpito tutti quelli che si sono impegnati per il restyling della strada — sottolinea l’assessore —. Non hanno colpito l’amministra­zione ma chi si rimbocca le maniche. Ma avanti tutta, la differenza tra chi ama Bologna e chi la odia inizia a farsi sentire».

Anche PeacockLab, associazio­ne organizzat­rice del Guasto Village, denuncia di «non aver potuto aver un confronto con quelle persone, alle quali abbiano chiesto di parlare, quanto successo dimostra che un dialogo è impossibil­e, siamo pronti a combattere questo fascismo con arte, socialità e cultura».

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Messaggi Le scritte apparse in via del Guasto dopo la manifestaz­ione dell’altra sera organizzat­a dai collettivi contro il programma estivo della zona

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