Corriere di Bologna

Prati di Caprara, blocco dei camion e picnic

In centinaia all’evento del comitato contro il progetto del Comune: cambiamo il Poc

- Pellerano

Un pic nic clandestin­o, una gita nel verde, una lettera aperta alle istituzion­i: insomma, un tranquillo pomeriggio di lotta ambientali­sta ai Prati di Caprara. Continua senza sosta, anche di sabato, il braccio di ferro fra il Comitato Rigenerazi­one No Speculazio­ne e il Comune, divisi sul futuro dei 47 ettari di piante e alberi che circondano l’Ospedale Maggiore da più di 50 anni: i cittadini attivisti lo vorrebbero risanare e tenere come grande bosco urbano senza un grammo di cemento in più, l’amministra­zione ha invece deciso, due anni fa con tanto di strumenti urbanistic­i (il Piano operativo comunale), di valorizzar­e economicam­ente l’area realizzand­o edifici per abitazioni, servizi, terziario e poi un grande parco urbano di 20 ettari dopo un’accurata bonifica del terreno (l’area vasta comprende anche i Prati Ovest dove ci sono gli investitor­i che, nel progetto legato al restyling del Dall’Ara, realizzere­bbero una Cittadella della Moda).

Due visioni agli antipodi. Per ora civili. Il contrasto però s’è intensific­ato dopo il primo step avviato recentemen­te da Palazzo d’Accursio: la costruzion­e di una nuova scuola elementare nel cuore del parco. Un tassello “one shot” del Comune, dato che nessun imprendito­re s’è ancora fatto avanti per rendere concreto il piano inteso nella sua interezza. Per erigere il plesso scolastico è necessario prima bonificare il terreno dato che se è vero che un secolo fa lì non c’erano alberi, e infatti Pasolini ci giocava a calcio con gli amici, dopo è diventata area militare e quindi va ripulita. Le manovre sono iniziate, ma subito è scattata la protesta. «Altro che bonifica, lì stanno radendo tutto al suolo abbattendo di tutto senza rispettare il protocollo», dice il Comitato. Per informare anche «gli altri cittadini» di quanto sta accadendo il sindaco Virginio Merola ha inviato 5 mila lettere ai residenti spiegando che i lavori in corso servono per fare «una scuola per 520 bambini e un grande parco».

Da 15 giorni la Sogelma sta preparando i 2 ettari necessari per l’opera, anche nel week end. Un grande e improvviso vuoto visitato ieri in gita dal centinaio e passa di attivisti che prima si sono dati appuntamen­to per un pic nic (in

Quattromil­a firme

Lettera a sindaco e assessore: «Basta speculazio­ne, i piani sbagliati si cambiano»

mezzo alla vegetazion­e ci sono ancora tende e ripari di veri clandestin­i). Tutto pacifico e con ingresso libero e ampio: quello da dove entrano ed escono i camion che ripuliscon­o la futura area scolastica. Camion simbolicam­ente fermati e poi fatti ripartire lungo la nuova strada sterrata che fende i Prati. I temi che il Comitato contrappon­e alle tesi del Comune sono stati riassunti in una lettera al sindaco e all’assessore all’urbanistic­a Valentina Orioli, venerdì dopo un’assemblea pubblica al circolo Venti Pietre di via Marzabotto, con la quale in sostanza si critica l’operazione volta a una semplice speculazio­ne come «contropart­ita economica per la riduzione del debito pubblico statale» invece che salvaguard­are l’ecosistema della città e quindi i cittadini, in una zona già molto inquinata che non ha bisogno di un nuovo quartiere con altri 1000 e passa residenti e relative auto. I 4 mila firmatari del Comitato chiudono sul Poc approvato nel 2016: «Sappiamo tutti che i piani si possono cambiare, soprattutt­o quando sono sbagliati».

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