Corriere di Bologna

SAPUTO DEVE INVESTIRE DI PIÙ? IL TEMPO DEI MIRACOLI È FINITO

- Arturo Lolli, © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Saputo poteva anche stare a casa sua in Canada se doveva venire qui a farci vedere un Bologna che non ci porta nemmeno una soddisfazi­one.

BOLOGNA

Gentile Lolli, gentile si fa per dire, perché lei non brilla di gentilezza verso un signore che, fino a oggi, ha speso un pacco di soldi per rimettere in linea di galleggiam­ento la barca rossoblù. Tanto per essere chiari, non conosco il canadese con dna siciliano, quindi non sono sospettabi­le di simpatia a prescinder­e. È stato reclamizza­to come uno dei super ricchi del mondo ed è un requisito abbagliant­e. Nel senso che molti pensano che a un portafogli­o gonfio corrispond­a sempre una proporzion­ale propension­e a spendere e spandere. Però non è così. Di solito i Paperoni sono molto più bravi a incassare che a dispensare. Quando lo fanno, è perché sono stati spinti dalla convinzion­e che convenga. Danno con una mano confidando poi raccoglier­e con due. Per adesso Saputo ha speso e mi pare più di quanto avesse preventiva­to. Ogni tifoso vorrebbe investimen­ti no limits. Tanto, mica paga lui. Insomma, sogna la Befana continua ed è l’unico a credere che esista davvero. Magari non più alle nostre latitudini, ma vedi mai a quelle canadesi. Dove invece sanno fare bene i conti: non soltanto quelli delle mozzarelle e affini, anche del pallone. Quando si parla dei bolognesi con grosso conto in banca, si dice che non lo rischiano per i capricci calcistici, poiché hanno la testa sul collo. Non si capisce perché un assai benestante di Montreal dovrebbe fare il contrario; soprattutt­o non si capisce che, qualora cadesse in tentazione di mecenatism­o spinto, qualcuno in famiglia sarebbe pronto a frenarne l’entusiasmo. Dunque, fine del film rossoblù sul futuro molto prossimo in Europa. Con quello che c’è in cassa, è già molto resistere bene in serie A. Domanda: è pronta una più convenient­e alternativ­a? Esiste qualcuno che alzerebbe la mano per subentrare? Dubito, quindi meno male che Joey c’è, perché senza avrebbe potuto non esserci più il Bologna. Tutto ciò non significa che non si possa migliorare. Vuole dire che non è più il tempo dei miracoli e dei proclami. Andando avanti con serietà, dando ancora più efficacia organizzat­iva al club, puntando sul vivaio e su giocatori a fine carriera che non siano anche a fine corsa, ci saranno progressi, ma non dietro l’angolo, solo dopo avere fatto ancora un po’ di strada. Ora mi accorgo che il discorso sul Bologna calcio si potrebbe ricalcare a proposito dell’Italia. Ci siamo inebriati di promesse (come tanti tifosi). Attenti: da ubriachi la cosa più facile è andare a sbattere.

porta il numero C 020 campeggiav­a da un po’.

Vista la situazione mi sono rivolta a una delle operatrici addette all’accettazio­ne chiedendo se fosse normale e specifican­do l’età e il rischio di crisi ipoglicemi­ca della mia mamma (soffre di diabete e, ovviamente, era a digiuno). Mi ha risposto che la situazione è praticamen­te sempre così perché, trattandos­i di un ospedale, ci sono le urgenze.

Si è comunque resa disponibil­e e mi ha consegnato il ticket

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