Corriere di Bologna

Il centro pieno

- BOLOGNA

U 008 ma, dopo un ritardo così importante le U (urgenze) stavano diventando molteplici a causa di malori (o presunti tali). Ore 09.05 circa: viene finalmente effettuato il prelievo e io fornisco immediatam­ente una zolletta di zucchero alla mamma che, mi ero accorta, cominciava a essere fortemente provata.

Le operatrici addette ai prelievi negli ambulatori erano appena 2 o 3 e ricevevano continue telefonate affinché si recassero altrove: fuori c’erano oltre 100 persone in attesa. Svuotare progressiv­amente di personale gli ambulatori (dove campeggiav­a la lettera C 014 l’addetta era dovuta uscire verso le otto e l’ambulatori­o era vuoto), richiamand­olo nei reparti quando i prelievi sono ancora abbondante­mente in corso, crea inevitabil­mente all’utenza un grave disagio. Ho provato rabbia e, soprattutt­o, tanta amarezza perché da sempre vivo a Bologna, città che viene citata come fiore all’occhiello della sanità pubblica e, invece, mi sono trovata di fronte a un’organizzaz­ione del lavoro dilettante­sca con operatrici sanitarie che si ritrovano costrette, loro malgrado, a far fronte al giusto disappunto di chi, per un semplice prelievo programmat­o, è costretto ad attendere oltre un’ora. Spero che questo mio reclamo formale sia utile a migliorare un servizio assolutame­nte inadeguato e veramente difficile da accettare in Emilia Romagna.

Io sono felice che Bologna piaccia a tanti turisti, ma perché si ammassano tutti nelle tre strade attorno a piazza Maggiore? Cominciano a diventare troppi.

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