Pinocchio sulla strada Il corpo che si trasforma
Lo spettacolo di Arte e Salute oggi al Testoni Ragazzi
La stagione per le famiglie del Teatro Testoni Ragazzi di via Matteotti si chiude oggi pomeriggio alle 16,30 con Pinocchi sulla strada di Arte e Salute onlus e La Baracca. Uno spettacolo speciale, consigliato dai 6 anni ai 10 con ingresso a 8 euro, per chiudere un anno di attività incentrato sul tema dell’avventura, portando in scena le incredibili invenzioni di Collodi intrecciate alle personali storie dei diversi interpreti. Un lavoro teatrale per ribadire quel diritto di sbagliare proposto a quarant’anni esatti dall’approvazione della Legge 180/1978, meglio nota come Legge Basaglia, avvenuta proprio il 13 maggio. Il Pinocchio dello spettacolo è un multiforme pezzo di legno, al contempo burattino e ragazzo, oggetto e soggetto. Un corpo ingabbiato che si trasforma, cresce e matura, fabbricato per obbedire ma inguaribilmente indisciplinato. Curioso, ingenuo e costantemente sulla strada. Lo spettacolo è una sorta di continuo gioco di entrate e uscite dalla storia di Collodi, in cui le avventure del burattino e i racconti personali degli interpreti si mescolano. In scena ci sono infatti le attrici e gli attori di Arte e Salute Ragazzi, compagnia teatrale nata dal corso di formazione sul teatro ragazzi condotto da La Baracca Testoni Ragazzi e dall’Associazione Arte e Salute, rivolto a persone con disturbi psichiatrici. Negli anni i partecipanti hanno interpretato nove spettacoli, nell’arco di un percorso professionale e artistico accompagnato da Valeria Frabetti e Daniela Micioni. In questo caso gli attori hanno compiuto un percorso di ricerca di due anni su Pinocchio e, investigando sulle loro storie personali, hanno cercato le possibili relazioni fra loro, il loro corpo, e il loro sentirsi Pinocchio. Perché, ricordano i curatori, «Pinocchio è anche un corpo ingabbiato che percorre tante strade diverse. Un corpo e uno spirito ingabbiati, come quelli di Pinocchio e delle persone affette da disturbi psichici, possono infatti imparare a muoversi nel mondo, un mondo non sempre benevolo, molte volte ostile, e trovare una strada, la propria strada. Affermando e ribadendo il diritto di esserci. Continuando a camminare».