«Motivazioni irricevibili, il nostro sistema funziona»
M” anutencoop? Abbiamo le spalle larghe. Così la presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini risponde a Levorato, accusato di scarsa correttezza nelle relazioni. E sulla cooperazione: il nostro sistema resta sano e valido.
«Si tratta per noi della perdita di una storica cooperativa che controlla un gruppo industriale importante. Punto, abbiamo le spalle larghe». C’è distacco e freddezza nelle parole della presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini. La sensazione è che sia più sollevata che affranta dall’abbandono di Manutencoop. O più precisamente, dall’addio del presidente Claudio Levorato, con cui i rapporti erano da tempo incrinati. «Ci dispiace molto per questa decisione, l’assemblea ha scelto e non possiamo fare altro che prenderne atto. Le motivazioni che sono state messe in campo, però, ci lasciano molto perplessi».
A cosa si riferisce?
«È stato detto che la forma cooperativa non sarebbe adatta ad affrontare le sfide del mercato, dell’innovazione e del cambiamento, affermazione che non condividiamo. Non è una questione di opinioni, le cooperative sono presenti in tutti i segmenti di mercato. Siamo convinti che l’impresa democratica e sostenibile sia la più efficace per affrontare il futuro del mondo del lavoro e dello sviluppo».
Levorato vi accusa di non aver saputo gestire la crisi.
«C’è un equivoco di fondo: si è detto che la cooperazione non avrebbe a cuore l’efficienza, è l’esatto contrario. C’è stato un settore in particolare, quello delle costruzioni, che ha patito danni molto pesanti, ma non sono specifici della cooperazione. Ha colpito e distrutto tutto il settore».
Sempre Levorato ha prima criticato il bilancio in rosso di Coop Alleanza 3.0 e poi indicato in Esselunga un modello da inseguire.
«C’è un problema di correttezza nelle relazioni e nell’andamento di una qualsiasi impresa. Dopodiché, parliamo di due modelli e soggetti che hanno diversa struttura e finalità. Questo non significa che non debbano entrambe rispondere a parametri di qualità ed efficienza, ma non sono paragonabili».
È vero che non avete sostenuto finanziariamente Manutencoop?
«Manutencoop è autonoma nelle sue scelte di investimento e Legacoop non interviene nelle scelte delle sue associate».
Anche sul fronte delle indagini giudiziarie, Levorato si è sentito abbandonato da voi.
«Nego recisamente. Nei confronti di ciascuno dei dirigenti della cooperazione per i quali non vi fossero evidenti e palesi commissioni di reati, Legacoop ha sempre auspicato massima fiducia nella magistratura e una positiva e rapida soluzione delle questioni giudiziarie. Si è espressa negativamente solo verso quei dirigenti per i quali vi era assoluta e palese evidenza di violazione della legalità».
Ma lei come spiega questo rumoroso abbandono?
«Quando un’assemblea decide così vuol dire che si è interrotto un filo di comunicazione che deve però avvenire nelle sedi deputate, e non con riflessioni senza confronto».
Il dialogo tra voi e Manutencoop si era azzerato?
«Diciamo che ci siamo visti poco».
Siete preoccupati per il futuro di Manuteccop, da oltre 30 anni guidata da Levorato?
«Auspico che la performance del gruppo si mantenga la migliore possibile nell’interesse dei suoi soci. Sul ricambio generazionale noi stiamo lavorando molto, spero anche le altre cooperative».
” La replica Lavoriamo sul ricambio generazionale, spero lo facciano anche loro. Levorato? Poco corretto