Storia degli anticoagulanti tra Roth, Coumadin e Nao
L’appena scomparso Philip Roth diceva che uno scrittore ha bisogno dei suoi veleni. L’autore de La lezione di anatomia soffriva di fibrillazione atriale, un’aritmia cardiaca, e tra i tanti veleni doveva assumere il Coumadin, uno dei più diffusi anticoagulanti. Due anti attorno a un coagulo dichiarano di essere contro qualcosa di importante: l’eccesso di coagulazione del sangue che in condizioni come aritmie e nei portatori di protesi valvolari può causare gravi trombosi. I globuli rossi sono preziose monete circolanti e come in economia una crisi induce manovre tampone, in fisiologia qualsiasi minaccia-infiammazione-corpo estraneo-ferita innesca la coagulazione, a volte fino agli eccessi che chiamiamo infarti e ictus. Il Coumadin si oppone alle trombosi assottigliando il sangue come una lama chimica; è nato infatti come veleno per topi che…pugnalati muoiono per emorragia. Il Coumadin in microdosi ha salvato milioni di vite sul filo tra trombosi ed emorragia, coi limiti delle tante interazioni con farmaci e cibi e della richiesta di frequenti prelievi ematici, ora superati dai nuovi anticoagulanti orali (Nao). John Steinbeck scriveva in Uomini e topi del confine sottile tra la forza che salva e quella che uccide. Col Coumadin i topi non avevano nipoti, coi Nao tanti nonni giocheranno coi nipoti.