Marzabotto, la memoria diventa street art
Nei luoghi della strage, a ottobre, arrivano i murales di Ericailcane, Casciu e altri
La storia corre sui muri e a disegnarla saranno 7 writer di fama — Ericailcane, Andrea Casciu, GuerrillaSpam, Bastardilla, WhoisNemos, Collettivo Fx e Kikiskipi — dal 1 al 7 ottobre prossimo. Non a Bologna, ma sulla Porrettana, a Marzabotto, nei luoghi dell’eccidio nazista e durante la commemorazione di quel tragico evento. Un importante esercizio di memoria attiva e visiva attraverso il linguaggio contemporaneo, riconoscibile soprattutto dalle giovani generazioni, della street art che poi diventa arte urbana, sociale e anche politica.
Gli artisti che hanno abbracciato il contest che s’inserisce nel più ampio progetto comunale «Pace. D(i)ritti contro i muri» che si compone di tante azioni ed eventi durante l’anno, avranno mano libera, totale libertà espressiva e in quei giorni vivranno a Marzabotto. L’evento sarà sostenuto dal Comune, dalla Regione, dalla Fondazione Carisbo e da un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal basso di 2.000 euro, con serigrafie numerate degli artisti e magliette con il logo simbolo di Pennelli Ribelli (rivisitato da ognuno) ovvero la testa di un lupo, in memoria di Mario Musolesi, co- mandante della Brigata Stella Rossa caduto nel settembre del ‘44 durante la mattanza nazista (Lupo non era un soprannome di battaglia, ma d’infanzia).
I muri che l’amministrazione ha affidato alla regia dell’associazione Pennelli Ribelli, che ha invitato all’azione gli street artist, sono quelli dell’immensa Cartiera Burgo di Lama di Reno, dismessa ormai una quindicina di anni fa e da sempre invano all’asta (nel ‘54 è acquistata dall’editore Angelo Rizzoli per la prima disinchiostrazione di carta d’europa e relativo riciclo della stessa) e di due cabine Enel a Pioppe e Marzabotto. Non è escluso però l’utilizzo di altri muri, non solo in paese, ma anche nell’edificio della Scuola di Pace di Monte Sole.«Il progetto ha come fine quello di rendere l’arte contemporanea strumento di riqualificazione urbana e mira a creare una galleria d’arte urbana che mandi un messaggio d’incontro tra culture e di pace, valorizzando il patrimonio storico e naturalistico del territorio», dice la vicesindaca Valentina Cuppi. Il Festival di Street Art, che verrà promosso con una serie di feste ed eventi sul territorio, intende lasciare un segno forte e visibile a distanza grazie a «pezzi» di grandi dimensioni e caratterizzanti del paesaggio e della storia della vallata «con un linguaggio simbolico». L’idea del Comune e di Pennelli Ribelli (nata il 25 aprile scorso da un’idea di Alex Sabattini, Giulio Campana e Andrea Casciu) è di replicare il Festival negli anni, «un esempio calzante potrebbe essere l’esperienza di Orgosolo».