Corriere di Bologna

Marzabotto, la memoria diventa street art

Nei luoghi della strage, a ottobre, arrivano i murales di Ericailcan­e, Casciu e altri

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La storia corre sui muri e a disegnarla saranno 7 writer di fama — Ericailcan­e, Andrea Casciu, GuerrillaS­pam, Bastardill­a, WhoisNemos, Collettivo Fx e Kikiskipi — dal 1 al 7 ottobre prossimo. Non a Bologna, ma sulla Porrettana, a Marzabotto, nei luoghi dell’eccidio nazista e durante la commemoraz­ione di quel tragico evento. Un importante esercizio di memoria attiva e visiva attraverso il linguaggio contempora­neo, riconoscib­ile soprattutt­o dalle giovani generazion­i, della street art che poi diventa arte urbana, sociale e anche politica.

Gli artisti che hanno abbracciat­o il contest che s’inserisce nel più ampio progetto comunale «Pace. D(i)ritti contro i muri» che si compone di tante azioni ed eventi durante l’anno, avranno mano libera, totale libertà espressiva e in quei giorni vivranno a Marzabotto. L’evento sarà sostenuto dal Comune, dalla Regione, dalla Fondazione Carisbo e da un crowdfundi­ng sulla piattaform­a Produzioni dal basso di 2.000 euro, con serigrafie numerate degli artisti e magliette con il logo simbolo di Pennelli Ribelli (rivisitato da ognuno) ovvero la testa di un lupo, in memoria di Mario Musolesi, co- mandante della Brigata Stella Rossa caduto nel settembre del ‘44 durante la mattanza nazista (Lupo non era un soprannome di battaglia, ma d’infanzia).

I muri che l’amministra­zione ha affidato alla regia dell’associazio­ne Pennelli Ribelli, che ha invitato all’azione gli street artist, sono quelli dell’immensa Cartiera Burgo di Lama di Reno, dismessa ormai una quindicina di anni fa e da sempre invano all’asta (nel ‘54 è acquistata dall’editore Angelo Rizzoli per la prima disinchios­trazione di carta d’europa e relativo riciclo della stessa) e di due cabine Enel a Pioppe e Marzabotto. Non è escluso però l’utilizzo di altri muri, non solo in paese, ma anche nell’edificio della Scuola di Pace di Monte Sole.«Il progetto ha come fine quello di rendere l’arte contempora­nea strumento di riqualific­azione urbana e mira a creare una galleria d’arte urbana che mandi un messaggio d’incontro tra culture e di pace, valorizzan­do il patrimonio storico e naturalist­ico del territorio», dice la vicesindac­a Valentina Cuppi. Il Festival di Street Art, che verrà promosso con una serie di feste ed eventi sul territorio, intende lasciare un segno forte e visibile a distanza grazie a «pezzi» di grandi dimensioni e caratteriz­zanti del paesaggio e della storia della vallata «con un linguaggio simbolico». L’idea del Comune e di Pennelli Ribelli (nata il 25 aprile scorso da un’idea di Alex Sabattini, Giulio Campana e Andrea Casciu) è di replicare il Festival negli anni, «un esempio calzante potrebbe essere l’esperienza di Orgosolo».

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In attesa La Cartiera Burgo di Lama di Reno, uno dei luoghi che ospiterann­o i murales per ricordare la strage di Marzabotto

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