Difesa, ordine e più rotazioni La ricetta della Effe per ritrovarsi
La risalita parte dalla propria metà campo. Ma anche in attacco servono novità per battere Casale
Più difesa, più ordine, più coinvolgimento dei gregari. Sono in estrema sintesi le tre cose che servono alla Fortitudo per evitare di andare al mare. Domani sera in gara 3 il rischio è grosso, contro una Casale Monferrato che arriverà a testa leggera, esaltata dal 2-0 che si è messa in tasca con merito (e magari pure con un pizzico di fortuna, che non guasta). Pensare che basti il fattore campo, che essendo già andata vicina a vincere in Piemonte l’Aquila a Bologna non possa perdere, sarebbe un grave errore. Perché è vero che il PalaDozza darà una bella mano (in tre anni di playoff di A2 siamo a 16 vittorie su 17, unica sconfitta contro Treviso l’anno scorso, ma sul 2-0), ma per venir fuori dalle difficoltà di questa serie serve qualcosa in più sul piano tecnico.
Più difesa
Finora in sei quarti su otto la Novipiù è andata oltre i 20 punti segnati, uniche due eccezioni il terzo quarto di gara 1 e il primo di gara 2. Se non allunga nel tempo la sua tenuta difensiva la Consultinvest si espone inesorabilmente a un’avversaria carica come Casale, che nei playoff sta correndo a 78,8 punti per gara. E che tira bene da tre (41% nella serie) non tanto perché ha grandi tiratori (discorso a parte Blizzard, che comunque a 38 anni non può essere sempre un fattore e infatti una l’ha giocata benissimo e l’altra così così) ma perché ha fiducia, buon giro palla, idee chiare, e non dà punti di riferimento. Male in particolare la prima linea, troppo spesso battuta, ma nessuno, a parte forse Gandini, ha fatto quel passo avanti difensivo necessario a questi livelli, se si vuol incassare meno di 85 e 82 punti.
Più ordine
Al PalaFerraris la Effe ha giocato due partite offensivamente discrete, ma la sensazione è che abbia vissuto più che altro del talento dei singoli: la superba serata di Mancinelli in gara 1, le giocate estemporanee di Italiano, Rosselli e Cinciarini in gara 2. E nei momenti chiave ha sempre fatto confusione. C’entra peraltro il solito punto debole della regia: Okereafor qualcosa dà ma sbaglia troppo a livello concettuale, Fultz proprio non ne ha, Rosselli smazza tanti assist ma non sempre riesce a tenere le redini. Serve più ordine inteso anche come calma, che in certi passaggi caldi è venuta a mancare. Pozzecco in gara 1 ha platealmente battibeccato con Rosselli, in gara 2 con Mancinelli, niente di grave, però sono segnali.
Più rotazioni
Tre giocatori una spanna sopra gli altri, ma alla Fortitudo continua a mancare il cast di supporto. Dalla panchina è sbucato in pratica solo Italiano in gara 2, i lunghi non si vedono mai, Amici è sparito. Non è chiaro se per colpa loro, o se è Pozzecco che non si fida più, comunque si finisce sempre a spremere i soliti tre, spesso oltre il limite. Un dato su tutti parla chiaro, quello dei punti dalla panchina: in due sere, 81-33 per Casale. Eppure i valori complessivi delle due squadre, seppur distribuiti in modo diversissimo, sembrano molto vicini. In entrambe le partite sia i rossi che i blu hanno avuto +10 come vantaggio massimo, e tutte due sono finite all’ultimo tiro. Fa ancora in tempo a succedere di tutto.