Corriere di Bologna

Lo scorfano, un pesce campione di mimetismo

- di Serena Lanza* © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lo scorfano ha un aspetto bizzarro. È un pesce tozzo; con testa, occhi e bocca molto grandi e tanti denti presenti anche sul palato. Ha appendici di varie forme e dimensioni ad adornare la testa. Per poterlo ammirare nel suo ambiente naturale bisogna avere occhio, non perché sia un animale schivo, tutt’altro. Spesso è lì davanti a noi ma indistingu­ibile dallo sfondo da cui ci osserva. È infatti un campione di mimetismo. Tutte le appendici cutanee che richiamano le alghe filamentos­e presenti in mare, non sono certo lì per caso. Ha abitudini bentoniche, vive cioè in stretta relazione con il fondale che può essere roccioso, a posidonie o anche sabbioso. Non è un grande nuotatore e le sue prede le cattura all’aspetto scattando al momento giusto. È privo di vescica natatoria che gli permettere­bbe di modificare velocement­e il suo assetto in acqua e per compiere scatti repentini usa le pinne laterali per la propulsion­e. Lo scorfano ha robusti archi veleniferi nella pinna dorsale e sugli opercoli che coprono le branchie con cui inocula il veleno, termolabil­e e quindi inattivato dal calore. Basta un impacco di acqua ben calda per dare sollievo al dolore. Ha carni sode, ricche di proteine, povere di grassi e un sapore unico che lo rende speciale in diverse preparazio­ni, dalla zuppa alla griglia.

*Biologa marina

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