Lo scorfano, un pesce campione di mimetismo
Lo scorfano ha un aspetto bizzarro. È un pesce tozzo; con testa, occhi e bocca molto grandi e tanti denti presenti anche sul palato. Ha appendici di varie forme e dimensioni ad adornare la testa. Per poterlo ammirare nel suo ambiente naturale bisogna avere occhio, non perché sia un animale schivo, tutt’altro. Spesso è lì davanti a noi ma indistinguibile dallo sfondo da cui ci osserva. È infatti un campione di mimetismo. Tutte le appendici cutanee che richiamano le alghe filamentose presenti in mare, non sono certo lì per caso. Ha abitudini bentoniche, vive cioè in stretta relazione con il fondale che può essere roccioso, a posidonie o anche sabbioso. Non è un grande nuotatore e le sue prede le cattura all’aspetto scattando al momento giusto. È privo di vescica natatoria che gli permetterebbe di modificare velocemente il suo assetto in acqua e per compiere scatti repentini usa le pinne laterali per la propulsione. Lo scorfano ha robusti archi veleniferi nella pinna dorsale e sugli opercoli che coprono le branchie con cui inocula il veleno, termolabile e quindi inattivato dal calore. Basta un impacco di acqua ben calda per dare sollievo al dolore. Ha carni sode, ricche di proteine, povere di grassi e un sapore unico che lo rende speciale in diverse preparazioni, dalla zuppa alla griglia.
*Biologa marina