Corriere di Bologna

Anziani, la casa degli orrori Giro di vite della Regione

Il gip: vittime di un delirio di onnipotenz­a

- Amaduzzi, Baccaro

L’orrore vissuto dagli anziani ospiti della casa-famiglia Il Fiore di San Lazzaro non è il pri- mo, e forse neppure l’ultimo, caso di maltrattam­enti in strutture d’accoglienz­a private. Pur essendo fuori dall’accreditam­ento, la Regione, d’intesa con i Comuni e con i sindacati ha deciso di dare un po’ di regole in un campo dove invece oggi è tutto, o quasi, permesso. Requisiti che, una volta accettati volontaria­mente, faranno entrare le strutture in una sorta di white list a cui potranno attingere le famiglie.

L’orrore vissuto dagli anziani ospiti della casa-famiglia Il Fiore di San Lazzaro non è il primo, e forse neppure l’ultimo caso di maltrattam­enti in strutture d’accoglienz­a private. Pur essendo fuori dall’accreditam­ento, la Regione, d’intesa con i Comuni e con i sindacati, ha deciso di dare un po’ di regole in un campo dove invece oggi è tutto, o quasi, permesso. Requisiti che, una volta accettati volontaria­mente, faranno entrare le strutture in una sorta di white list a cui potranno attingere le famiglie nel momento della scelta. «Il documento è pronto — annuncia l’assessore regionale alle politiche per la salute Sergio Venturi —, dobbiamo solo acquisire il via libera dall’Anci, l’associazio­ne dei Comuni, e poi faremo una delibera ad hoc».

«Ci vogliono alcune regole di funzioname­nto più cogenti», ammette Giuliano Barigazzi, presidente della Conferenza territoria­le socio-sanitaria, a cui si era rivolta anche la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti, preoccupat­a del proliferar­e di strutture come appunto Il Fiore, a cui dal Comune erano già arrivate due diffide nei pochi mesi di attività (era aperta dall’agosto scorso). «Quelle — prosegue Barigazzi — sono strutture per persone autosuffic­ienti ma analogamen­te alle strutture sottoposte ad accreditam­ento devono rispondere ad alcuni parametri più stringenti sia per poter aprire, ma anche per poter funzionare. E devono essere previsti anche criteri per i controlli». La Regione come detto è al lavoro da tempo. «Ci sono norme nazionali per strutture destinate a persone autosuffic­ienti o lievemente non autosuffic­ienti, comunque a bassa necessità assistenzi­ale — ricorda Licia Petropulac­os, direttrice generale Cura della persona, salute e welfare della Regione —. Le nostre linee guida sono rivolte ai regolament­i comunali così da avere un’uniformità a livello regionale. Le Ausl insieme ai Comuni hanno avviato autonomame­nte un’attività ispettiva che ha portato al controllo di oltre il 50% delle circa 600 strutture presenti in EmiliaRoma­gna e le altre saranno visitate entro quest’anno: ecco ci sono state chiusure e prescrizio­ni, diversi casi in cui è stato rilevato ad esempio che ci fossero più ospiti del previsto». Le linee guida conterrann­o alcuni requisiti come la congruità del numero delle persone presenti, la qualificaz­ione degli operatori «che possono essere — spiega Petropulac­os — assistenti di base, ota, oss o personale con attestati di partecipaz­ione a corsi per assistenti famigliari o con esperienze di lavoro in strutture analoghe».

«Chiederemo su base volontaria alle strutture di aderire a questo sistema di qualità — dichiara Venturi —, e se lo faranno saranno inserite in un libro bianco a garanzia dei cittadini. Ragionerem­o poi con il ministero se stringere un po’ le maglie in questo settore a livello nazionale».

Oggi per aprire strutture come la casa famiglia Il Fiore è sufficient­e una normale dichiarazi­one di inizio attività. Come se fosse qualsiasi altra attività. Il fiorire di queste strutture ha portato i Comuni e le Ausl a intensific­are i controlli. «Il Comune di Bologna — fa notare Barigazzi — ha fatto negli ultimi dodici mesi controlli senza preavviso in tutte le case famiglia, una decina in tutto. E i controlli hanno dato esito negativo. È importante che questi controlli siano estesi su tutto il territorio regionale».

Verranno emanate le linee guida, chi le accetta andrà nella lista delle strutture virtuose

” Barigazzi Come le strutture accreditat­e, anche queste altre devono rispondere a parametri più stringenti sia per poter aprire che per funzionare, e servono nuovi criteri anche per i controlli

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San Lazzaro L’ingresso della casa famiglia «Il fiore» in località Croara
 ??  ?? Sequestrat­a La casa famiglia il Fiore di via Croara, a San Lazzaro, è stata posta sotto sequestro dal giudice che ne ha affidato la gestione all’Ausl. Gli ospiti sono stati trasferiti
Sequestrat­a La casa famiglia il Fiore di via Croara, a San Lazzaro, è stata posta sotto sequestro dal giudice che ne ha affidato la gestione all’Ausl. Gli ospiti sono stati trasferiti

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