Governo, Passante nel mirino
I Cinque Stelle avvertono: «Ora vogliamo bloccarlo in Conferenza dei servizi»
Ora il Movimento Cinque Stelle, supportato dalla Lega, fa sul serio ed è pronto a chiedere lo stop del Passante di mezzo, l’opera da 700 milioni di euro, che prevede l’allargamento di tangenziale e autostrada.
Il nuovo ministro è infatti il grillino Danilo Toninelli che per ora però non interviene sul tema. A dare una mano all’operazione anche Forza Italia. L’obiettivo? Fermare l’opera appena arriverà alla Conferenza dei servizi.
Con la nomina del grillino Danilo Toninelli a ministro per le Infrastrutture il Passante autostradale di mezzo entra per la prima volta nel mirino di un governo potenzialmente ostile alla realizzazione dell’opera. «Se mi chiama per farmi gli auguri va bene, ma del resto ora non posso dire niente» ha risposto ieri il ministro a chi lo ha cercato. Scelta comprensibile visto che doveva ancora giurare. Ma il suo Movimento fa sul serio e vuole bloccare l’opera e potrà contare sulla collaborazione della Lega e anche di Forza Italia che però ha una posizione diversa sul tema dell’infrastruttura.
Una premessa: di una soluzione infrastrutturale per il nodo di Bologna si discute da quasi vent’anni e per molto tempo si è andati avanti a discutere della realizzazione del Passante autostradale a Nord. Archiviata l’opera da Merola per l’opposizione dei sindaci, si è puntato sull’allargamento di autostrada e tangenziale nella sede attuale e l’opera è già molto avviata tanto che i lavori dovevano già essere iniziati. Siamo alla convocazione della conferenza dei servizi ma è proprio qui che potrebbe arrivare lo stop. «Non abbiamo cambiato idea — spiega Marco Piazza del Movimento Cinque Stelle bolognese — e confermo che noi vogliamo bloccare l’opera. Lo strumento per farlo è la sede della Conferenza dei servizi, se emergeranno altre possibilità le valuteremo». Fino ad oggi questa posizione è stata portata avanti in consiglio comunale a Bologna dove Lega e Cinque Stelle stanno all’opposizione ma ora tocca a loro il governo del Paese.
Anche il Carroccio non ha cambiato idea. A spiegarlo è il segretario della Lega Emilia, Gianluca Vinci: «Faremo una verifica totale sulle opere, riprenderemo in mano tutto perché ci sarà un cambio di rotta netta». E ancora: «Non perderemo la faccia su infrastrutture che noi non consideriamo corrette, anche perché queste opere sono state pensate da politici che sono stati mandati a casa. Per questo ci sarà una grande riflessione».
La capogruppo della Lega, Lucia Borgonzoni appena eletta in Parlamento aveva già avuto un incontro al ministero delle Infrastrutture ed è in prima fila per bloccare l’opera. Il fronte dell’opposizione a Bologna che ora è maggioranza a Roma comprende anche
Di una infrastruttura per il nodo di Bologna si discute da venti anni Ora tutto era pronto
Galletti e il Comune hanno sostenuto che non ci sono più gli spazi per fermare l’opera
Forza Italia. A gestire questa partita è il neoparlamentare Galeazzo Bignami che conferma la possibilità di stoppare l’iter nella conferenza dei servizi ma ci tiene a smarcarsi da Lega e Cinque Stelle. «Noi siamo contrari a quest’opera ma non diciamo che non bisogna fare niente. Pensiamo che non si possano perdere i fondi e si debba rilanciare la proposta alternativa del passante autostradale Sud.
Fino ad oggi il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, la Regione e il Comune di Bologna hanno sempre sostenuto che non ci sono più gli spazi giuridici per fermare un’opera da 700milioni di euro. Naturalmente il fronte delle forze politiche che ha dato vita al nuovo governo pensa invece che una strada ci sia e che si possa percorrere. E che quando c’è la volontà politica di fermare un’infrastruttura gli espedienti tecnici prima o poi si trovano.