Ciclofattorini, anche l’Ascom si accoda al boicottaggio
Dalla richiesta di maggiori tutele al boicottaggio il passo può essere breve. Se la «Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano», un documento costato mesi di incontri tra aziende, Comune e rider, non è riuscita a fare breccia tra gli interessi delle principali food delivery attive in città, da ieri, il giorno della mancata firma, si sono aperti nuovi scenari. E non solo tra le istituzioni, rappresentate da un sindaco, Virginio Merola, che ha chiesto ai bolognesi di non ordinare da chi ha optato per la defezione, non aderendo alla Carta, ma anche tra i commercianti che spesso si avvalgono dei servizi offerti dai portali delle consegne a domicilio. Il boicottaggio, paventato dal primo cittadino, deciso a far pubblicare sulle pagine web del Comune la lista di chi rispetta i diritti dei ciclofattorini e chi no, potrebbe dunque estendersi presto anche alle pizzerie e ai locali. A dirlo è la Confcommercio che in questi mesi si è impegnata a promuovere la Carta anche tra i propri associati, invitandoli a verificare se le aziende con cui collaborano abbiano aderito o meno al patto voluto da Palazzo D’Accursio.
In caso contrario, l’appello dell’associazione è quello di preferire chi ha sottoscritto l’impegno a garantire maggiori diritti ai rider.
Ma se nel frattempo le principali aziende, come Just Eat, Glovo, Deliveroo e Foodora, preferiscono non rispondere al boicottaggio, invitando le istituzioni a pensare a normative uniformi a livello nazionale, c’è anche chi si muove per mettere nero su bianco una bozza di legge a Roma. La presenteranno due parlamentari bolognesi del Pd, Andrea De Maria e Gianluca Benamati, che porteranno sul tavolo di Luigi Di Maio, neo ministro del Lavoro, il tema. «L’iniziativa di Bologna — spiegano — è un riferimento importante per una battaglia di civiltà di grandissimo valore. Sicurezza sul lavoro, equo compenso e libera attività sindacale sono diritti fondamentali».
Se ne faranno promotori De Maria e Benamati del Pd, pronti a sfidare il neo ministro del Lavoro Luigi Di Maio sul tema dei diritti dei rider