Corriere di Bologna

Convegno con 400 fisici, e c’è Fabiola Gianotti

Da lunedì al San Domenico. La direttrice del Cern il 6 giugno in Santa Lucia

- Massimo Ferraro

Dopo Barcellona, New York, San Pietroburg­o, Lund e Shangai, sarà Bologna a ospitare la sesta conferenza internazio­nale dedicata alla fisica delle particelle, quelle studiate dal Large Hadron Collider (Lhc) del Cern. Sei giorni di conferenze, oltre 200 interventi e 400 fisici per presentare, discutere e confrontar­si sui dati raccolti dall’accelerato­re di particelle di Ginevra.

Dal 4 al 9 giugno Bologna sarà quindi capitale della fisica. Un lungo convegno organizzat­o dall’Istituto nazionale della fisica nucleare (Infn), in collaboraz­ione con l’Università di Bologna e il Cern, che avrà il suo momento più atteso il 6 giugno. Nell’aula magna di Santa Lucia, dalle 21, due protagonis­te italiane della scienza contempora­nea raccontera­nno in un incontro aperto al pubblico le due scoperte più dirompenti del terzo millennio, nelle quali hanno avuto un ruolo decisivo: l’osservazio­ne del bosone di Higgs e delle onde gravitazio­nali. Fabiola Gianotti, dal 2016 direttrice generale del Cern di Ginevra, e Marica Branchesi, del Gran Sasso science institute, saranno sul palco insieme al rettore Francesco Ubertini e il vicepresid­ente dell’Infn Antonio Zoccoli parleranno della loro esperienza e della portata di queste scoperte. Gianotti spiegherà degli esperiment­i Atlas e Cms, condotti con l’accelerato­re di particelle Lhc, che dopo alcuni anni di ricerca hanno permesso di osservare nel 2012 il bosone, teorizzato negli anni Sessanta da Peter Higgs, Francois Englert e Robert Brout. Branchesi, nominata tra le dieci persone più influenti del 2017 in ambito scientific­o dalla rivista Nature, parlerà dell’osservazio­ne delle onde gravitazio­nali grazie agli interferom­etri americani e quello italiano Virgo.

Nella prima giornata di interventi, che si terranno nel convento di San Domenico, saranno anticipati i risultati che stanno emergendo dal secondo lungo periodo di presa dati a Ginevra, attualment­e ancora in corso. Quattro gli esperiment­i principali dell’accelerato­re di particelle in questo momento: Alice e Lhcb, entrambi a guida italiana, Cms, che da settembre avrà un altro italiano ai vertici, e Atlas. «Bologna è una delle poche sezioni Infn in Italia — spiegano soddisfatt­i i due ricercator­i della sede bolognese Pietro Antonioli e Paolo Giacomelli — in cui sono attivi gruppi di ricerca su tutti e quattro gli esperiment­i principali di Lhc, ai quali hanno contribuit­o in maniera importante». «È un grande riconoscim­ento per l’Infn — spiega il vicepresid­ente nazionale Antonio Zoccoli — per l’impegno dell’Italia e dell’Infn stesso presso il Cern e per gli esperiment­i a Lhc in particolar­e».

 ??  ?? Volto Fabiola Gianotti, è la prima donna a dirigere il Cern ed è la terza italiana, dopo Carlo Rubbia e Luciano Maiani
Volto Fabiola Gianotti, è la prima donna a dirigere il Cern ed è la terza italiana, dopo Carlo Rubbia e Luciano Maiani

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