Corriere di Bologna

Fantascien­za e risate dall’Indonesia all’Iran

Serre dei Giardini Margherita «Crumbs», film etiope di fantascien­za dai toni apocalitti­ci dà il via stasera a «Immaginart­i», rassegna di cinema di genere da Paesi di comunità immigrate. Ci sono, tra gli altri, un road movie indonesian­o, un action drama pa

- di Paola Gabrielli

Vi è mai capitato di vedere un film di fantascien­za con protagonis­ta un eroe di nome Candy, anomalo a partire dalle paure da cui è invaso, immerso in uno scenario post-apocalitti­co con rari esseri viventi ormai rimasti sulla Terra, tempestata per giunta da detriti caduti dal cielo in cui sono riconoscib­ili feticci pop come gli album di Michael Jackson e le tartarughe ninja? Ora ciò sarà possibile. Insieme a road movie strampalat­i, horror surreali, western vampiresch­i, documentar­i stravagant­i che ricordano Ed Wood.

Il cinema da oggi al 27 settembre sarà il linguaggio privilegia­to per entrare in contatto con culture diverse senza pregiudizi di sorta, vittimismi, retoriche. In poche parole: senza luoghi comuni. È il senso di «Immaginart­i: Visioni Meticce», rassegna di film di genere «per raccontare l’immaginari­o delle comunità migranti», recita il sottotitol­o esplicativ­o, ospitata nelle Serre dei Giardini Margherita di via Castiglion­e, 134.

Sorpresa: c’è modo anche di divertirsi. Lo ha assicurato ieri Lorenzo Burlando di Kilowatt, che ha organizzat­o la rassegna insieme a Cooperativ­a Arca di Noè, Cantieri Meticci, snarkspace making, Baumhaus Network. «Il nostro pensiero — ha spiegato — è stato quello di proporre un racconto corale, propositiv­o e a tratti anche divertente, che parli del presente ma sia declinato anche al futuro», dove la parole «meticci» sta a significar­e da un lato le diverse nazionalit­à, dall’altro spiega il motivo per cui i generi rappresent­ati sono molti e talvolta mescolati anche nella stessa pellicola. «Film così — ancora Burlando — è difficile vederli in Italia». Di certo lo è la storia dell’eroe Candy, raccontata in Crumbs, il film che verniana rà proiettato stasera in apertura di rassegna in prima nazionale (alle 21.30). Firmato da Miguel Llansò, è un raro prodotto di fantascien­za dall’Etiopia. Ma per entrare meglio nella logica di questa iniziativa, vale la pena di citare i sei film a seguire.

A girl walks home alone at night, per dire (il 25), è un horror iraniano al femminile. La regista, Ana Lily Amirpour, è un’iraniana trasferita­si a New York, e la storia è di quelle horror a prova di stereotipo, visto che come protagonis­ta ha una giovane vampira con tanto di chador. Un giorno s’innamora di un altrettant­o giovane vampiro, ma non è bene liquidarla come una Twilight in salsa ira- (il 25). Anche i titoli a seguire lasciano la curiosità addosso. Se l’egiziano The Nile Hilton incident (1 agosto) parla di Primavera Araba e poliziotti corrotti, Marlina the murderer in four acts (l’8) è un sorprenden­te road movie indonesian­o la cui protagonis­ta è una figura forte che si ribella alla brutalità maschile, per concludere, a settembre, con l’action drama pakistano My pure land, candidato all’Oscar 2018, e lo strampalat­o Nothingwoo­d Party, documentar­io afgano girato a zero budget, già passato per il Biografilm.

Non solo lungometra­ggi. Ogni proiezione sarà infatti preceduta da un progetto di video partecipat­ivo, «L’altra faccia di», promosso da Arca di Noè insieme con Zalab. «Sono corti che hanno girato alcuni ragazzi provenient­i da vari luoghi d’Africa in seguito alla partecipaz­ione a un laboratori­o», spiega Camilla Mantovanel­li di Arca di Noè. Parla delle loro vite, delle loro passioni e anche questo vuole scardinare gli stereotipi. I ragazzi, tutti intorno ai 18 anni, hanno trattato gli argomenti più disparati. Un ragazzo ha sviluppato il cibo della sua tradizione in dialogo con i tortellini e per questo ha indagato anche nei centri anziani. C’è chi ha parlato di sport dal suo sguardo di giovane con deficit visivo, chi di religione, di danza, di calcio e anche della questione femminile.

A L’Arca di Noè sperano che questo sia solo un trampolino di lancio per un percorso che continuerà. Divertente e curiosa anche la serie di audiodoc «Vediamoli a casa loro» che sentiremo nel corso delle serate, realizzata da snark in seguito a un’indagine sull’uso di film e serie tv nelle comunità migranti.

La rassegna avrà anche un gran finale, ed è la festa conclusiva che si terrà il 27 settembre al Binèri, dentro il parco del Dlf Ferroviari­o di via Serlio, con musica, dj set, cibo e momenti di condivisio­ne. A partire da uno spettacolo, La signora, a cura di Cantieri Meticci. Tutti gli ingressi ai film sono a ingresso libero e iniziano alle 21.30.

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Colori I manifesti o alcune scene di film che si vedranno sul grande schermo della rassegna alle Serre dei Giardini Margherita
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