Eroina killer Nuovo blitz in Montagnola contro i pusher
Il bilancio Un pusher arrestato, un’espulsione e 350 grammi di droga sequestrati Una coppia di turisti: «Sembrava un’evacuazione»
Cancelli chiusi, agenti agli ingressi. All’interno uomini sia in divisa, sia in borghese, guidati dai cani antidroga. Ogni angolo del parco rastrellato. La Montagnola ieri pomeriggio è stata passata al setaccio a pochi giorni dalle ultime due morti (quattro in due settimane) per sospetta overdose da eroina. Un nuovo giro di vite contro lo spaccio.
Cancelli chiusi, agenti in divisa agli ingressi. All’interno poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani. Uomini sia in divisa, sia in borghese, guidati dai cani antidroga. Ogni angolo del parco rastrellato. La Montagnola ieri pomeriggio è stata passata al setaccio a pochi giorni dalle ultime due morti (quattro in due settimane) per sospetta overdose da eroina. Un nuovo giro di vite per lo spaccio.
Un blitz, non il primo così concepito. Un lascito dell’ex prefetto Matteo Piantedosi e dell’ex questore Ignazio Coccia ben collaudato; il primo di questa estate, il primo dall’insediamento del nuovo prefetto Patrizia Impresa. E una prima risposta ai decessi per overdose: dall’inizio dell’anno sotto le Due Torri sono morte 10 persone.
Oltre cinquanta persone identificate, 5 quelle portate in Questura, 4 quelle accompagnate in caserma dai carabinieri. Un pusher gambiano arrestato e due denunciati a piede libero. Un tunisino, irregolare, è stato trasferito al Cie, centro di identificazione ed espulsione di Potenza e sarà espulso. Mentre tre cani antidroga fiutavano e si fermavano davanti a pacchetti di marjuana e hashish ben nascosti sotto le panchine, nei cestini della spazzatura e vicino agli alberi: 350 grammi sequestrati.
La lotta allo spaccio, nel cuore della città alla Montagnola, nell’ultimo anno è sempre stata al centro dei Comitati di ordine pubblico a Palazzo Caprara. Ieri però, a differenza degli altri giorni, c’erano meno persone. Inesistenti i capannelli di ragazzi che solitamente sostano sulle panchine di uno dei viali del parco. Forse per il passaparola sull’arrivo delle forze dell’ordine e la consapevolezza dell’aria che tira in questi giorni: aria di controlli massicci, dalla stazione alla zona universitaria, passando appunto per il parco di via Irnerio. Tra i pochi che c’erano ancora all’arrivo degli agenti, qualcuno inutilmente ha tentato la fuga. Fuori, su via Irnerio una trentina di ragazzi, viso tirato, appoggiata al muro ha aspettato due amici che però sono stati portati via dai carabinieri per ulteriori accertamenti.
Da una parte i cani anti droga fiutavano le sostanze tra i cespugli e, dall’altra, oltre sessanta uomini presidiavano il parco. Al centro, dove c’è la tensostruttura, i bambini del campo estivo della Montagnola, organizzato dall’Antoniano, hanno continuato a giocare e a rincorrersi. Stupiti due turisti: «Cercavamo un parco per mangiare il nostro pranzo e in centro ci hanno consigliato di venire qui — racconta una signora campana — . È la nostra pri- ma volta a Bologna, quando abbiamo visto tutta questa polizia ci siamo preoccupati all’inizio, abbiamo pensato a un’evacuazione per qualcosa di grave, poi ci hanno spiegato che si trattava di controlli anti droga».
Intanto sul decesso per overdose della coppia in via San Mamolo, lui 48enne e lei 42enne, proseguono le indagini della squadra Mobile. Solo gli esami tossicologici, per cui occorreranno diverse settimane, potranno dire con certezza quale è la sostanza killer. Le ipotesi al momento riguardano una dose di eroina troppo pura, tagliata male oppure assunta come cocaina. In Procura c’è un fascicolo aperto per morte come conseguenza di altro reato. È caccia al pusher.