Ibrahimovic, l’hockey, il papà, i gol Il mondo nuovo del prodigio Svanberg
«Non so se mi voleva davvero il Manchester United ma con Zlatan ho parlato spesso»
PINZOLO Fisico prestante da scandinavo e volto da cantante di una boyband, campione di Svezia in carica col Malmoe, prezzo 5 milioni. Questa la presentazione di Mattias Svanberg, concittadino di Zlatan Ibrahimovic con cui ha già scambiato tante parole.
Quando ha saputo dell’interessamento del Bologna?
«L’ho saputo un mese fa, circa. Il mio agente Martin Dahlin mi ha detto dell’interesse del Bologna, poi si è occupato di chiudere la trattativa e mi ha avvisato della fumata bianca. È stata una scelta abbastanza semplice accettare il corteggiamento rossoblù».
Cinque milioni per il Bologna sono una cifra importante. Si sente pronto a essere un titolare in serie A?
«Se serve sono pronto. A dire il vero non mi aspetto di giocare tantissimo in questa stagione ma penso che Bologna sia la scelta giusta per me perché voglio migliorare e devo farlo giorno dopo giorno. Qui voglio crescere e imparare tanto come giocatore, ma se ci sarà modo aiuterò la squadra a raccogliere punti in serie A».
Suo padre Bo è stato più volte campione di Svezia nell’hockey su ghiaccio ed era stato anche draftato dai Detroit Red Wings in Nhl. Si è dilettato anche con pattini e bastone?
«Ho praticato entrambi gli sport da ragazzino, ma il calcio è stato il mio primo amore: ho cominciato con quello e poi ho continuato a preferire i tacchetti ai pattini».
È di Malmoe, come Ibrahimovic. Si dice che Zlatan ai tempi l’abbia consigliata a Mourinho per il Manchester United, le risulta?
«Non so se sia vero, ho parlato qualche volta con Zlatan quando ci siamo incontrati ma mai di possibili destinazioni future. Lui per noi è un riferimento, quindi gli ho chiesto consigli sul gioco e su come comportarmi, su cosa devo fare per migliorare come professionista».
Da un grande attaccante ad un altro: come va con Inzaghi?
«L’impatto è stato molto positivo, mi piace la parte tattica. Uno che ha la sua esperienza e ha fatto quella carriera ha tanto da insegnarmi, perciò non faccio altro che ascoltarlo».
Che giocatore è?
«Sono un centrocampista abituato a ricoprire quasi ogni posizione della mediana: mi piace attaccare e portare avanti il pallone. Al Malmoe giocavo in un centrocampo a 4 e non a 5, ma ho fatto sia il
centrale sia, in alcune occasioni, l’esterno. Spero di avere anche il numero 32 come in Svezia: ci sono affezionato».
A proposito di Svezia: la nazionale maggiore ai mondiali è andata molto bene e nel gruppo del ct Janne Andersson ci sono Krafth e Helander, farne parte è un suo obiettivo immediato?
«Ovviamente ci spero, ma non è un assillo. Al momento sono in under 21 e l’obiettivo è la qualificazione al prossimo Europeo di categoria, che sarà in Italia. Poi il gruppo lo conosco, io e Helander abbiamo lo stesso procuratore».
” Il ghiaccio e il calcio Ho iniziato con l’hockey, ma ora c’è solo il pallone A centrocampo posso giocare in ogni ruolo